Sensore ottico per misurare qualità e sicurezza degli alimenti liquidi

h-ALO sensore

 

Un innovativo sistema portatile che utilizza fluorescenza e Risonanza Plasmonica di Superficie (SPR) per rilevare, direttamente nei luoghi di produzione, l’eventuale presenza di pesticidi, metalli pesanti e microbi in alimenti liquidi provenienti da catene produttive a filiera corta come miele, latte crudo e birra.

Dopo 42 mesi si è chiuso con successo il progetto europeo di ricerca “h-ALO (Photonic System for Adaptable Multiple-Analyte Monitoring of Food Quality), nato da un’idea dell’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Cnr-Ismn) e di Warrant Hub (Tinexta Group), tra i principali operatori europei nella consulenza strategica e finanziaria per l’innovazione, la trasformazione digitale e lo sviluppo sostenibile delle imprese. Il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 con un budget di oltre 4,2 milioni di euro.

Il sistema creato dai ricercatori di h-ALO è semplice, può essere usato anche da personale non specializzato e garantisce risultati accurati e affidabili per vari tipi di sostanze liquide. Include, inoltre, tecnologie sviluppate per facilitare i test sul campo, un chip integrato per il rilevamento fluorescente e la capacità di individuare contemporaneamente diversi tipi di antiparassitari.

Il team ha sviluppato anche una piattaforma software che gestisce i dati in cloud, consentendo azioni correttive mirate per ridurre gli sprechi alimentari e migliorare la resa produttiva. Il software include un database di limiti normativi e suggerimenti gestionali, offrendo alle aziende strumenti per prendere decisioni conformi alle leggi in caso di risultati sfavorevoli, supportando operatori e responsabili della certificazione lungo l’intera filiera.

 

h-ALO progetto

 

Un passo avanti verso la sicurezza alimentare

“Siamo fieri che h-ALO sia riuscito a sviluppare un sistema innovativo per l’industria alimentare internazionale”, commenta Isella Vicini, Direttore della Service Line European Funding Development di Warrant Hub (Tinexta Group). “I risultati ottenuti sono frutto della preziosa collaborazione tra le eccellenze scientifiche presenti nel progetto, i partner industriali, le associazioni di controllo qualità della filiera agroalimentare, le associazioni di agricoltori e i produttori stessi. Il coinvolgimento dell’intera value-chain è un valore aggiunto che Warrant Hub ha contribuito a costruire grazie ad un’attenta definizione iniziale del consorzio e con la sua attività di responsabile della divulgazione scientifica e di supporto al Coordinatore.

La conclusione del progetto h-ALO rappresenta per noi un nuovo inizio: l’avvio di nuovi percorsi di collaborazione per la stesura di altrettanti progetti di ricerca e innovazione che auspichiamo possano avere gli stessi risultati tecnico-scientifici e lo stesso impatto sulla società previsto per h-ALO.”

“Dopo oltre tre anni di lavoro intenso e partecipato, siamo orgogliosi di annunciare la conclusione del progetto h-ALO”,  afferma Stefano Toffanin, coordinatore del progetto per il Cnr – Ismn.“L’avanzamento tecnologico ottenuto con lo sviluppo del nostro biosensore portatile per la rilevazione di sostanze nocive in matrici alimentari, bevande e liquidi, rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Ringraziamo tutti i partner di progetto e  tutti gli allevatori e coltivatori che hanno contribuito attivamente sul campo, per il forte impegno e la dedizione nel portare a termine con successo questo progetto. Insieme abbiamo aperto nuove strade per il futuro della produzione alimentare e della tutela della salute pubblica”.

 

I partner

Oltre a Warrant Hub e Cnr- Consiglio Nazionale delle Ricerche, gli altri partner italiani del consorzio h-ALO includono Confagricoltura e The Circle Società Agricola Srl, entrambi clienti di Warrant Hub, oltre all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e Plasmore Srl. A questi si uniscono Wageningen Food Safety Research e Innosieve Diagnostic, entrambe basate nei Paesi Bassi, la svedese Rise Research, il Fraunhofer Institute for Electronic Nano Systems della Germania e la polacca 7Bulls.

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