Torna Sol&Agrifood, il punto di riferimento per l’agroalimentare di qualità

Sol&Agrifood

 

Con 300 espositori provenienti anche dall’estero, Sol&Agrifood si conferma punto di riferimento internazionale per l’agroalimentare di qualità, per i comparti dell’olio extravergine di oliva, della birra artigianale e, new entry della 27ª edizione (Verona, 2-5 aprile) in contemporanea con Vinitaly, anche dei sidri. Ulteriore novità la compresenza di B/Open, rassegna b2b dedicata al biologico. Nel Padiglione C saranno presenti espositori in rappresentanza di tutte le regioni italiane; le collettive più numerose da Sicilia, Calabria, Abruzzo, Marche, Basilicata, Lazio, Umbria (Assoprol). Molto qualificata anche la partecipazione di aziende guidate da Italia Olivicola del CNO e dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA); presenti anche aziende estere da Spagna, Turchia e Albania.

Come da tradizione, il convegno inaugurale si svolge nel secondo giorno della rassegna (3 aprile, ore 11,30 – Area Talk del padiglione Sol&Agrifood) e sarà incentrato sul tema “La sostenibilità è un costo o un’opportunità di business per le aziende agroalimentari?”. Sul concetto di sostenibilità la Commissione europea sta lavorando a un progetto di regolamento che ne disciplini l’utilizzo del termine, affiancandolo a un preciso disciplinare. Il sistema agroalimentare italiano è pronto a raccogliere la sfida? Ne parleranno Roberto Berutti (Commissione europea), Eugenio Puddu e Francesca Tognetti di Deloitte Italia, Gennaro Sicolo, Vicepresidente Cia e presidente Italia Olivicola, Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano. Le conclusioni saranno affidate all’On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (invitato).

La birra artigianale, per essere pienamente apprezzata in tutte le sue favolose sfaccettature, va presentata e spiegata da professionisti che abbiano sia conoscenze tecniche vaste che una forte empatia nei confronti dei propri interlocutori. In questi ultimi anni moltissimi gestori e addetti ai lavori operanti in contesti specializzati quali pub, ristoranti, birrerie e pizzerie a tema brassicolo hanno sostenuto e supportato il movimento birrario artigianale italiano con le loro capacità di diffusione culturale.

Se da un lato l’olivicoltura si sta specializzando, in molte regioni italiane, è concentrata in aree marginali, in collina o in montagna. È un’olivicoltura che nasce dal passato, patrimonio storico, paesaggistico e ambientale che, purtroppo è in progressivo abbandono. Tanti i problemi, a partire dal frazionamento degli oliveti, per passare all’età avanzata degli olivicoltori, fino a costi di produzione sempre più insostenibili. Decine di migliaia di ettari destinati, in caso di abbandono, al rimboschimento. Occorre allora capire quale è e potrebbe essere il ruolo dell’olivicoltura di collina e montagna in Italia, a partire da una dimensione economica che eviti lo spopolamento e l’abbandono.

 

Sol&Agrifood

 

Il mercato degli alimenti biologici ha raggiunto i 260 miliardi di dollari nel 2022 e in Italia vale 4,4 miliardi di euro dei quali quasi 3 di export (fonte: Nomisma). Iper e supermercati coprono la maggior parte delle vendite con 1,4 miliardi di euro a luglio 2022. Al secondo posto per dimensioni i discount, con vendite pari a 272 milioni, in crescita del +14% rispetto all’anno precedente. Al terzo posto i liberi servizi con vendite per 159 milioni di euro. L’e.commerce continua a crescere e fa segnare vendite che raggiungono i 78 milioni di euro (dati IQ Nielsen). Nel complesso, nel nostro Paese il comparto bio tiene meglio del convenzionale che, nel periodo gennaio-maggio 2022, ha fatto segnare una flessione delle vendite del 2,9% contro lo 0,4% del biologico. In valore, il cibo convenzionale perde l’1,9% mentre il bio cresce del 2,3%. Da questi numeri parte la tavola rotonda sul tema “La crescita del biologico e i consumi fuori casa: sinergie per la sostenibilità”.

Infine, la sostenibilità declinata tra ambiente, economia, sociale e culturale. Corollari che descrivono la necessità di conservare nella vita comune, non solo come testimonianza nei musei, il saper fare maturato in millenni di conoscenze e valori. Qui sta il ruolo dell’artigiano, già di per sé molto legato al territorio quindi garanzia di rispetto per l’ambiente e di presidio sociale ed economico, soprattutto in un paese baricentro della creatività mondiale come l’Italia. L’artigianato non è solo manualità, ma anche un continuo esercizio mentale perché la creatività dell’uomo resti sempre al centro della sua presenza attiva sul pianeta con la capacità di gestire l’intelligenza artificiale non di esserne gestito.

 

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