xFarm e Parmalat insieme per una transizione digitale delle stalle

xFarm

La digitalizzazione della gestione degli allevamenti bovini per ridurre il loro impatto ambientale, migliorare il benessere animale e garantire un alimento sicuro e di alta qualità. È l’anima del progetto sperimentale al quale collaborano Parmalat, azienda  del gruppo Lactalis in Italia, leader del settore lattiero caseario, e xFarm Technologies, la tech company che ha sviluppato una piattaforma digitale per aiutare in modo semplice gli agricoltori, e da oggi anche gli allevatori, in ogni fase della produzione. Una collaborazione nata da valori condivisi e con il comune intento di garantire efficienza, sostenibilità e tracciabilità della filiera produttiva del latte attraverso le potenzialità del digitale.

“In xFarm la mission è quella di migliorare attraverso il digitale la vita di milioni di agricoltori, promuovendo conseguentemente un’agricoltura più sostenibile. Il progetto svolto insieme a Parmalat, in particolare, ci consente di mettere a disposizione le nostre competenze e approcciare in modo graduale la filiera del latte per poter intercettare al meglio le esigenze delle aziende zootecniche e renderle ancora più efficienti. Questa prima fase, infatti, ci permette di testare la piattaforma e la tecnologia annessa da implementare successivamente su larga scala”, spiega Matteo Vanotti, CEO di xFarm.

“L’innovazione è nel nostro DNA e con questo progetto ci poniamo un triplice scopo: studiare pratiche pionieristiche a favore del benessere animale, garantire al consumatore un prodotto sempre più in linea con esigenze di sostenibilità e porre le basi per una professione sempre più evoluta e tecnologicamente avanzata”, afferma Maurizio Bassani, General Manager di Parmalat. “Insieme a xFarm riusciremo a semplificare e rendere fruibili i dati relativi ai principali parametri per capire come sono alimentati gli animali, come vengono prodotti gli alimenti a loro destinati, come avviene il processo digestivo e di gestione delle deiezioni: conoscere come operano le stalle dei nostri conferenti è il primo passo per comparare i dati e condividere  le giuste soluzioni per ridurre il loro impatto ambientale”.

L’alimentazione degli animali e le deiezioni prodotte sono i due principali aspetti che contribuiscono a incrementare l’impronta di carbonio in stalla: il progetto punta pertanto a lavorare in questa direzione attraverso l’acquisizione tecnologica e la comparazione dei dati.

Il progetto pilota con Parmalat in partenza a giugno 2022 avrà una durata di 5 anni. Nella prima fase saranno coinvolte 47 stalle appartenenti a tre differenti filiere, distribuite su diverse zone del territorio italiano: la Filiera Aqua e la Filiera Bio (32 stalle situate in Friuli-Venezia Giulia che conferiscono latte per il Montasio DOP, il latte fresco e il latte biologico), la Filiera Bio Parmigiano Reggiano (7 stalle situate a Parma) e infine la Filiera BIO di Roma (8 stalle Bio nella provincia di Roma).

Per questo progetto, xFarm arricchirà la propria piattaforma con una nuova funzione specifica per l’allevamento che permette il controllo dei piani alimentari attraverso un sistema di compilazione automatica di alcune informazioni come ad esempio la composizione e quantità delle razioni somministrate, la gestione della mandria sulla base delle caratteristiche delle vacche e, infine, la tracciabilità in ottica di sostenibilità della filiera grazie a sensori tecnologicamente avanzati e all’utilizzo di differenti strumentazioni IoT installati all’interno delle stalle.

Come avverrà tutto questo? Coinvolgendo in modo diretto tutta la filiera e con un percorso di formazione ad hoc per gli allevatori. Il progetto verrà infatti presentato agli allevatori attraverso una serie di incontri organizzati da Parmalat e dai responsabili di filiera, con il supporto di xFarm. Successivamente sono previste sessioni di formazione per introdurre xFarm e le principali funzioni dello strumento e attività di follow-up affinché questa nuova iniziativa venga assimilata dagli allevatori.

Dopo la prima fase sperimentale, il progetto prevede il monitoraggio di 100 stalle in una prima fase, fino ad arrivare a tracciare ben 400 stalle fra quelle che conferiscono latte ai diversi stabilimenti Parmalat in tutta Italia, con l’obiettivo di arricchire i dati di tracciabilità dei prodotti e garantire sempre più la trasparenza delle materie prime al consumatore, rendendolo così sempre più consapevole dei propri acquisti.

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