Giflex: il futuro dell’imballaggio flessibile è nella sua identità

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Archiviato con successo il Congresso Giflex “Imballaggio flessibile: in equilibrio nell’era della discontinuità”. Un appuntamento desiderato e atteso come dimostrato dai numeri: oltre 250 partecipanti e 25 relatori hanno animato le due giornate di Congresso con panel, dibattiti e approfondimenti. Una due giorni che ha voluto fornire nuovi strumenti e disegnare una strada comune per il futuro dell’imballaggio flessibile, a partire da una storia di valore comune racchiusa in una nuova immagine identificativa.

“La parola chiave di questi due giorni di congresso è identità”, ha commentato Alberto Palaveri, Presidente Giflex. “Abbiamo provato a dare una forma, quindi un logo e un claim “Leggerezza che avvolge”, all’imballaggio flessibile, per essere riconoscibili e poter comunicare meglio il nostro valore identitario. Una sintesi visiva e concettuale della storia del comparto per andare a definire un’immagine comune, una strategia comune e sinergie a livello di filiera per rispondere alle esigenze del mercato. Prima tra tutti il tema della sostenibilità”.

Il Congresso ha portato a Roma diversi esponenti politici, delle Università e opinion leader, tra questi Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e le Media Imprese.

“La sostenibilità è un obiettivo che viaggia sulla filiera lunga, che parte dalla produzione agroalimentare e arriva alle nostre case”, ha dichiarato Marchesini. “Per Confindustria favorire i progetti che approcciano in maniera sistemica la sfida della sostenibilità è un obiettivo di primaria importanza. Le imprese mostrano grande vitalità ma la scarsità e i rincari delle materie prime e dei costi di produzione saliti alle stelle a causa del caro energia, ne stanno minando pesantemente l’attività. In questo contesto, quindi, è fondamentale agire in maniera coordinata per dare un’impronta comune a tutti i player della filiera”.

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