Atlante affronta il tema della crisi dell’olio di girasole

Atlante

Atlante – azienda di Bologna che opera nel settore della grande distribuzione alimentare come partner strategico a cui si affidano le principali catene italiane per la selezione, importazione e distribuzione di prodotti alimentari da tutto il mondo – porta l’attenzione sulla crisi dell’olio di girasole che si verificherà a livello di stock e di produzione alimentare in Italia e in Europa. L’olio di semi di girasole è tra gli ingredienti più presenti in tantissimi prodotti alimentari, dai biscotti, alla maionese, alle creme spalmabili fino a tutte le preparazioni di pasta ripiena, ma anche sughi e pesti così come tutti quei prodotti destinati alla grande distribuzione, ma anche le fritture.

Marzo è il periodo di semina del girasole, l’Ucraina ne è il principale produttore al mondo e se a causa della mancanza dei fertilizzanti provenienti dalla Russia venisse a mancare la semina di marzo di conseguenza gli stoccaggi ne sarebbero irreparabilmente compromessi. Nel giro di poche settimane, i paesi europei finiranno le loro scorte e ogni tipo di azienda alimentare si troverà ad affrontare una crisi che comporterà uno svuotamento degli stock e la conseguente mancanza dei prodotti a scaffale nei supermercati. Atlante, dopo aver raccolto le testimonianze dei produttori e delle tante aziende con cui collabora, si sta muovendo per chiedere alle autorità competenti una deroga temporale per utilizzare tipologie di oli alternativi e salvare quindi la produzione dei prossimi mesi.

“L’olio di girasole è un ingrediente di importanza mondiale”, ha commentato Natasha Linhart, CEO di Atlante. “Nelle condizioni attuali è necessario trovare una soluzione, almeno temporanea, che permetta all’industria alimentare di utilizzare oli come quello di colza, cocco o di palma, per far fronte alla crisi che sta arrivando. In mancanza dell’olio di girasole, inoltre, i prezzi andranno alle stelle, ma non si tratta solo dei prezzi, il fattore più preoccupante è la disponibilità. L’allarme che stiamo lanciando riguarda le scorte: se non agiamo subito, le scorte attuali non saranno sufficienti”.

Share Post