Peste suina: stanziati i primi ristori

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Le misure adottate giorni fa dal Ministero della salute per il contenimento della peste suina in Piemonte e Liguria ed evitarne il passaggio dai cinghiali selvatici ai suini e ai cinghiali allevati mettono a dura prova le attività produttive e commerciali dei territori coinvolti.

Le disposizioni per l’area interessata (al momento 78 comuni in Piemonte e 36 in Liguria) prevedono, tra l’altro, la macellazione immediata di suini e i divieti di ripopolamento per 6 mesi e di movimentare carni fresche e sottoprodotti al di fuori dell’area rossa. Inoltre è vietata l’attività venatoria, la cerca di funghi e tartufi, il trekking, il mountain bike, per 6 mesi.

Per i suini in allevamento, inclusi i cinghiali, è disposto il censimento di tutti gli stabilimenti, la macellazione immediata dei suini detenuti in allevamenti bradi e semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali e i loro meticci; negli allevamenti di tipo familiare c’è il divieto di ripopolamento per 6 mesi.

Nei giorni scorsi a Roma si è tenuto un vertice tra i ministri delle politiche agricole, Stefano Patuanelli e della salute, Roberto Speranza, e i presidenti delle Regioni Liguria e Piemonte, Giovanni Toti e Alberto Cirio nel corso del quale è stata decisa la nomina di un commissario straordinario per gestire l’emergenza e un pacchetto di ristori per le imprese che stanno subendo le conseguenze delle misure adottate.

Per quanto riguarda i ristori sono previsti 50 milioni di euro così suddivisi:

  • un «Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza», con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza;
  • un «Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola», con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato a indennizzare gli operatori della filiera danneggiati.
    Commissario straordinario interregionale per la gestione dell’emergenza è stato nominato Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
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