L’italiana SICA, tra le principali aziende europee nella lavorazione del pomodoro, coniuga tradizione e innovazione. Negli ultimi anni ha effettuato una serie di investimenti volti a migliorare la qualità e a salvaguardare la sicurezza dei consumatori. In tale contesto giocano un ruolo importante i sensori di VEGA per la misura del livello.
Una buona conserva di pomodoro è un piacere autentico, il segreto sta nell’impiego di frutti maturi e in un processo di lavorazione ineccepibile, dal raccolto all’inscatolamento. Un’arte che l’azienda italiana con sede a Pagani (SA) ha perfezionato per offrire un prodotto che mantiene intatte le fragranze del pomodoro fresco. Il segreto di SICA? Il pomodoro viene inscatolato subito dopo il raccolto, ossia quando è maturo al punto giusto, in modo da conservarne tutto l’aroma. Inoltre, la lavorazione rapida e delicata preserva le vitamine e le preziose sostanze nutritive contenute nel pomodoro.
Con una capacità produttiva di circa 100.000 tonnellate all’anno di prodotto fresco trasformato, nel frattempo SICA si annovera tra le più grandi e moderne aziende di lavorazione del pomodoro in Europa. L’azienda rifornisce essenzialmente il settore gastronomico (Ho.Re.Ca). Naturalmente ogni singola fase della produzione viene monitorata ininterrottamente tramite il rilevamento di tutti i parametri tecnico-fisici e i controlli di qualità online. Tutte le azioni sono integrate da un sistema di tracciabilità e controllo ben organizzato.
Gli sforzi e gli investimenti dell’azienda sono stati coronati dal successo: dal 1998 la produzione è in continua crescita con un incremento di circa il 20% annuo. Oltre che ai costanti investimenti nella produzione, questo è dovuto al rigoroso focus sulla qualità e sul sapore. Tutti i prodotti sono ottenuti esclusivamente con pomodoro fresco proveniente da Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Lazio, senza aggiunta di conservanti o antiossidanti che possano modificarne le proprietà e le caratteristiche organolettiche.
Le insidie del pomodoro
Gli impianti e i sensori impiegati nella lavorazione del pomodoro non hanno vita facile: il pomodoro è infatti acido e abrasivo di natura. L’ambiente circostante rappresenta quindi una sfida per i sensori presenti in gran numero nelle singole fasi di lavorazione. Per la misura dei livelli l’azienda italiana impiega già da diversi anni gli strumenti di VEGA.
Oltre al pomodoro di per sé, ad essere insidiosi per i sensori sono anche i processi. Tutti i componenti sono sottoposti a lavaggi frequenti con acqua e alta pressione e anche le adesioni sono all’ordine del giorno. Umidità, vapore, sporco e turbolenze creano pertanto condizioni applicative difficili. Un’ulteriore sfida è rappresentata dal fatto che i sensori sono operativi solo per due o tre mesi all’anno, poiché la lavorazione del pomodoro avviene essenzialmente nel periodo del raccolto tra luglio e settembre. Devono però funzionare alla perfezione anche dopo dieci mesi di pausa, non appena vengono riavviati gli impianti. È pertanto richiesta un’elevata stabilità nel lungo periodo.
In passato, per la misura di livello l’azienda impiegava trasduttori di pressione con una cella di misura metallica. Questa però veniva spesso danneggiata dall’abrasione o durante le fasi di montaggio e smontaggio. Anche i sensori ultrasonori utilizzati in precedenza non erano in grado di gestire le condizioni ambientali e spesso insorgevano problemi causati dalla condensa o dall’imbrattamento. In altre parole, gli strumenti fornivano valori di misura poco affidabili.
Sensori con ampio campo applicativo
Per questo, da circa sette anni SICA impiega sensori VEGA che hanno sostituito progressivamente la strumentazione nei più diversi punti del processo di lavorazione. Nel frattempo sono una cinquantina i punti di misura equipaggiati con i sensori dell’azienda tedesca. La maggior parte si trova nel processo di imballaggio, ma anche in molti altri ambiti.
I sensori del tipo VEGABAR 82, per esempio, sono impiegati per la misura di livello in serbatoi e tubazioni contenenti pomodoro. Il VEGABAR 82 è molto resistente sia all’abrasione – per cui non risente dell’acidità del pomodoro –, sia agli shock termici. Il versatile strumento standard è predisposto per temperature fino a 150°C e la resistenza al sovraccarico estremamente elevata (fattore 200) lo rende unico nel suo genere sul mercato. Questo è dovuto alla cella di misura CERTEC® che, oltre a essere estremamente robusta, garantisce anche la stabilità nel lungo termine. Le camere di misura tradizionali dei trasduttori di pressione differenziali separate ermeticamente da una membrana sono meccanicamente instabili e soggette agli sbalzi di temperatura. Al contrario, la cella di misura in ceramica CERTEC® brevettata consente l’impiego dei sensori anche in ambienti difficili.
Altri sensori sono installati nel concentratore e nella dosatrice. Qui i sensori di tipo VEGABAR 80 effettuano una misura elettronica di pressione differenziale. I trasduttori di pressione, impiegabili universalmente e realizzati con materiali omologati conformemente a FDA e CE 1935/2004, offrono massima affidabilità e sicurezza operativa. Nel concentratore si controlla il cosiddetto grado Brix, un parametro decisivo per la produzione ottimale di concentrato di pomodoro che indica il contenuto di sostanze solide in un liquido. Il liquido da cui si ricava il concentrato circola in una serpentina. La parte liquida viene estratta in un’apposita camera tramite evaporazione. La misura elettronica di pressione differenziale garantisce l’esatta misura di densità. La soluzione di misura fornisce un valore di misura affidabile nonostante i due punti di misura siano molto distanti l’uno dall’altro, mentre con la misura classica di pressione differenziale impiegata in precedenza non sempre i valori di misura erano corretti.
Anche il dosaggio e l’inscatolamento sono fasi decisive del processo di lavorazione. L’aria residua deve essere eliminata in maniera rapida ed efficace e la dosatrice rotante crea delle turbolenze. La misura si concentra sul controllo del livello del materiale asportato e condotto attraverso una colonna di aspirazione. Anche qui, la misura di pressione differenziale elettronica con sensori della serie VEGABAR 80 assicura una misura affidabile e stabile non garantita dalla classica pressione differenziale.
Prospettive future
SICA ha testato con successo l’interruttore di livello VEGAPOINT come protezione di troppo pieno nell’ambito di una serie di prove sul campo e in futuro lo impiegherà nel proprio stabilimento. L’azienda apprezza non solo la stabilità nel lungo termine e l’elevata affidabilità dei sensori, ma anche e soprattutto la qualità della collaborazione con VEGA. Questi fattori sono di fondamentale importanza, in quanto la produzione è molto breve e si deve poter fare affidamento al 100% sui componenti impiegati. Presso SICA, i sensori VEGA sono diventati un partner importante nella lavorazione rapida del pomodoro, che a sua volta è fondamentale per la realizzazione di un prodotto eccellente.