Nonostante le donne raggiungano risultati eccellenti in tutti gli indirizzi di studio, sul mercato del lavoro il divario in termini di occupazione, retribuzione e contratto è ancora molto ampio. Un problema che, secondo Claudia Parise di Plastiblow, è “soprattutto culturale, prima che legislativo”.
Plastiblow è una realtà che si occupa di progettare e costruire macchine soffiatrici elettriche caratterizzate da un basso consumo energetico. Investimenti in ottica 4.0 e impegno alla diminuzione dell’impatto ambientale sono dunque elementi fondamentali per l’azienda. Ma ad essere al centro dell’attenzione di Plastiblow è anche la parità di genere, rappresentata dalle recenti assunzioni femminili per l’ufficio acquisti, post-vendita, commerciale e come assistente di Direzione. A spiegarlo è Claudia Parise, Responsabile Marketing di Plastiblow, che ci racconta di quanto sia importante “fare squadra con le colleghe donne, condividere esperienze e difficoltà aiutandosi a superarle, perché unite siamo più brave e più forti”.
L’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica connesse allo scenario di guerra e all’aumento del costo delle materie prime, sono tutti fattori che hanno influenzato il comparto plastico. Come è stato il 2023 per Plastiblow e per il comparto dell’estrusione, e quali le prospettive per il 2024?
“Indubbiamente la guerra in Ucraina ed il conseguente aumento dei costi delle materie prime hanno avuto un impatto significativo per Plastiblow come per tutte le aziende del comparto. Molti fornitori hanno aumentato i propri listini, obbligandoci ad aggiornare seppur lievemente i prezzi delle nostre soffiatrici. Per quanto riguarda l’energia elettrica, ci siamo dotati per tempo di un efficace impianto fotovoltaico che ci rende quasi del tutto autonomi. Il problema più grande che abbiamo dovuto affrontare nell’ultimo anno è stata la difficolta di approvvigionamento dei componenti elettronici che ha comportato ritardi nelle consegne. Per fortuna i nostri clienti hanno capito che si tratta di un problema generale, non dipendente dalla nostra volontà o capacità, ed hanno continuato a darci fiducia. Quindi nonostante alcuni fattori negativi, grazie all’impegno, alla passione, e alla capacità di Plastiblow di avere idee innovative e di assecondare le tendenze del mercato e le esigenze dei clienti, il 2023 è stato finora un anno positivo”.
Nonostante le difficoltà accennate sopra, secondo le stime della Federazione Gomma Plastica il comparto formato dalle industrie del settore vale un fatturato di 25,9 miliardi di euro (secondo i dati 2022 che registrano una crescita di oltre il 10% rispetto al 2021). A suo parere, questo andamento positivo si alzerà, si stabilizzerà oppure subirà una decrescita nel prossimo futuro?
“Il Covid19 ha avuto un effetto ‘booster’ nelle vendite di soffiatrici. Complice la reclusione forzata e la paura del virus, durante gli anni di pandemia il consumo di prodotti per la detergenza e la disinfezione sia in ambito domestico che in aree di pubblico accesso ha fatto registrare tassi di crescita intorno al 30%. L’improvvisa necessità di disinfettare le mani e le superfici contro il virus ha portato a una grande richiesta di contenitori stampati a soffiaggio per i prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione. Questa domanda è stata una costante durante gli ultimi anni e in Plastiblow abbiamo fatto la nostra parte per fornire macchine e sistemi per questo scopo. Credo che ora l’effetto Covid19 stia scemando e suppongo che l’andamento positivo registrato negli ultimi anni sia destinato a stabilizzarsi. Per evitare la decrescita, ci concentreremo anche su altri settori industriali quali la cosmetica, il medicale, l’alimentare, gli imballaggi industriali, i giocattoli, i lubrificanti e l’automotive”.
Dopo 5 anni è tornata la fiera Plast: come è andata l’edizione 2023 e quali differenze avete incontrato rispetto a quella precedente?
A Milano Plastiblow ha esposto una macchina co-estrusione tre strati per processare materiale rigenerato post-consumo (PCR), a bassissimo impatto ambientale ed in conformità con Industria 4.0, la soffiatrice carro singolo ad azionamento elettrico Mod. PB15ES-700, uno dei modelli di maggior successo nella taglia media della nostra gamma. Nonostante le aspettative per questa fiera fossero piuttosto basse, data la collocazione temporale a ridosso delle vacanze estive, l’affluenza, soprattutto nelle due giornate centrali, è stata buona. Abbiamo ricevuto con piacere quasi tutti i nostri clienti italiani, mentre è stata più scarsa rispetto all’edizione precedente la presenza di operatori stranieri. Comunque, qualche contatto interessante c’è stato e speriamo di concretizzare a breve alcuni progetti”.
Quanto i vostri clienti (e non solo) sono alla ricerca di soluzioni per un packaging più intelligente e che permetta di risparmiare energia e riduca il consumo di materie prime?
“Questi sono temi che ricorrono puntualmente nella disamina di nuovi progetti con i nostri clienti. Il binomio fondamentale per essere virtuosi è: meno materiale si utilizza per la produzione dei contenitori, meno energia si consuma. Ridurre il peso, tagliare i rifiuti, utilizzare maggiormente materiali riciclati, assorbire meno energia, sono obiettivi che Plastiblow ha fatto suoi con una competenza che mette a disposizione dei suoi clienti nel mondo. L’attenzione rivolta alla riduzione dei consumi energetici e dei costi di manutenzione, l’implementazione di sistemi di controllo per la telediagnosi dei processi in ottica Industria 4.0. e soprattutto l’impegno alla diminuzione dell’impatto ambientale sono elementi fondamentali del successo delle soffiatrici Plastiblow in tutti i settori industriali. La nostra azienda è impegnata da tempo nel contribuire alla riduzione dell’utilizzo di plastica vergine ed ha sviluppato tecnologie di co-estrusione multistrato capaci di lavorare maggiormente materiali riciclati per la produzione di nuovi contenitori green.
Nel CCNL gomma plastica 2023 si fa riferimento alla parità di genere. Si parla del “raggiungimento della effettiva pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro”. Quanto conta parlare di questi temi a livello legislativo e quanto ancora c’è da fare invece a livello culturale, su quali aspetti bisognerebbe insistere?
“Secondo un’indagine di Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma), la presenza femminile è piuttosto bassa nel settore, non arriva al 20% del totale occupati, con percentuali più che doppie solo tra i profili impiegatizi. Nel dettaglio, le donne rappresentano in media il 16,2% degli organici, ma solamente il 4,8% delle donne presenti nelle aziende occupano figure dirigenziali. Ciò dimostra che il raggiungimento dell’effettiva pari opportunità tra donne e uomini è ancora lontana e, a mio avviso, è un problema più culturale che legislativo. Nonostante le donne italiane registrino risultati più brillanti lungo il percorso formativo e in quasi tutti gli indirizzi di studio rispetto agli uomini, sul mercato del lavoro scontano ancora un forte divario in termini non solo occupazionali e contrattuali, ma anche retributivi”.
Può raccontarci della sua esperienza di donna all’interno del comparto plastico ed, eventualmente, di come ha affrontato eventi che riguardano la disparità di genere?
“Il mio ingresso in questo settore è abbastanza recente. Lavoro in Plastiblow da circa otto anni. Dal 1988 al 2015 ho lavorato in una importante azienda della mia città, la Sigma Spa di Vigevano, che costruiva macchine utensili e fino al 2006 anche macchine per calzaturifici. Quindi più che del settore gomma/plastica posso parlare in generale del settore metalmeccanico che da sempre si avvale di manodopera soprattutto maschile nei reparti produttivi, mentre la presenza femminile è limitata solo a ruoli impiegatizi ed è quindi numericamente inferiore. Un episodio che ricordo e che riguarda la disparità di genere risale a qualche mese prima di essere assunta in Plastiblow. Durante un colloquio di lavoro per una posizione di commerciale con conoscenza della lingua tedesca, mi è stato detto che nonostante avessi i requisiti e l’esperienza necessaria, non ero il ‘Principe Azzurro’, ed ovviamente non ho avuto il lavoro.
In Plastiblow recentemente la componente femminile è in aumento e questo ha contribuito a creare un clima migliore in azienda. Nell’ultimo anno sono state assunte sei persone, di cui quattro ragazze dedicate ai vari dipartimenti, ufficio acquisti, post-vendita, commerciale e un’assistente di direzione”.
Cosa consiglierebbe alle giovani donne che desiderano lavorare in questo settore?
“Consiglierei loro innanzitutto di studiare, perché una solida base educativa è fondamentale in qualsiasi settore. Cercare opportunità di stage nel settore della plastica per acquisire esperienza pratica. Questa esperienza aiuterà a sviluppare competenze e a costruire una rete di contatti professionali. Prepararsi a fronteggiare le sfide che potrebbero incontrare come donne in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Essere fiduciose delle proprie capacità e cercare di superare gli ostacoli con determinazione. Fare squadra con le colleghe donne, condividere esperienze e difficoltà aiutandosi a superarle, perché unite siamo più brave e più forti”.