IMG: una nuova generazione di presse per accelerare la ripartenza

IMG punta a crescere ulteriormente nel ruolo di capocommessa per soluzioni chiavi in mano e personalizzate. E guarda con fiducia al 2021, grazie soprattutto alla distribuzione della Generazione 3 delle macchine Haitian, che segnano un salto di qualità sia nel design sia nelle prestazioni.

di Alessandro Bignami

Non è stato un anno facile per il settore delle materie plastiche, che ha pagato soprattutto il rallentamento registrato dal settore automotive per la crisi sanitaria. Tuttavia IMG, azienda italiana di riferimento nelle macchine speciali per la gomma e distributore nazionale del costruttore cinese Haitian, è riuscita a mantenere dei buoni risultati e guarda al 2021 con fiducia. Una fiducia motivata soprattutto dalle potenzialità sul mercato europeo della terza generazione delle presse Haitian, che segnano un salto di qualità sia nelle macchine elettriche sia nelle servo-idrauliche. Di questa evoluzione tecnologica e delle prospettive per l’anno in corso abbiamo parlato con Davide Bonfadini, Direttore Commerciale di IMG.

IMG

Davide Bonfadini, direttore commerciale di IMG

Qual è la situazione delle materie plastiche in Italia a un anno dall’inizio della crisi sanitaria? 

Per l’industria è stato un anno difficile, pressoché in tutti i settori. Nell’ambito delle macchine per la plastica, in qualità di distributori di Haitian abbiamo recuperato il calo legato ai primi mesi del lockdown, collocando sul mercato italiano e romeno 250 presse Haitian/Zhafir e riuscendo a mantenere così i numeri dell’anno precedente. Un po’ diversa è la situazione delle macchine speciali IMG di nostra produzione per l’industria della gomma, dove c’è stato un rallentamento, dovuto soprattutto alla crisi del settore auto. Il Covid ha cambiato tutti i vecchi paradigmi, ma ancora non sono chiari quali saranno i nuovi, che tipo di veicoli saranno venduti, quali trend si affermeranno. È una fase sospesa. Tuttavia per noi la flessione arriva dopo tre anni di crescita a doppia cifra, spinta anche dal piano Industria 4.0. Siamo tornati quindi a numeri più contenuti, ma comuque solidi. 

Come è iniziato il 2021?

I primi mesi sono stati piuttosto buoni. Segnali incoraggianti si vedono per il settore degli elastomeri e soprattutto per la plastica, che sta proseguendo l’andamento positivo degli ultimi mesi del 2020, quindi in controtendenza rispetto al calo fisiologico che di solito subiscono gli investimenti all’inizio dell’anno. È un trend che ci dà entusiasmo. Certamente non sono i ritmi del periodo pre-Covid, ma il mercato si sta muovendo. Anche se in un mondo completamente diverso da prima del virus.

Pressa Haitian mod. Mars III Plus

A questo proposito, il Covid come ha cambiato il vostro approccio al mercato?

È cambiato soprattutto il modo di lavorare. Incontrare i clienti di persona è diventato difficile. Ci serviamo di diverse piattaforme per la comunicazione a distanza. Con l’aiuto del digitale, riusciamo a mantenere un rapporto diretto e continuativo con il cliente, ma è inutile negare che vedersi su uno schermo non è la stessa cosa di una visita allo stabilimento, di sedersi attorno allo stesso tavolo, di bersi un caffè insieme mentre si parla di lavoro ma anche di altro. La mancanza del contatto umano si sente soprattutto nel rapporto con le piccole e medie aziende, che rappresentano la grande maggioranza del mercato. 

Haitian sta quindi vivendo una fase di crescita nel mercato europeo?

Il 2020 è andato meglio di quanto si potesse prevedere nei primi mesi della pandemia. In alcuni paesi europei i numeri sono stati persino superiori a quelli del 2019. Quanto ai mercati che seguiamo noi, l’Italia è rimasta stabile e la Romania ha registrato un incremento. Complessivamente, in Europa Haitian ha segnato un +5% nei volumi di vendita e quasi il +20% nei ricavi. E il 2021 offre grandi aspettative, dato che finalmente troverà spazio anche nel vecchio continente la nuova gamma di modelli, la Generazione 3.

IMG

Pressa Zhafir mod. Jenius III

Quali sono le innovazioni più importanti di quest’ultima generazione di macchine?

La Generazione 3, già presente sui mercati asiatici dal 2018, è stata presentata per la prima volta in Europa in occasione del K2019. Purtroppo, lo scoppio della pandemia ha congelato l’effettivo lancio sul mercato di queste macchine. Dall’inizio del 2021 abbiamo finalmente tutta la nuova gamma a disposizione: Zeres III, Mars III e Venus III. Queste tecnologie segnano un ulteriore salto di qualità per Haitian, sia nel design sia nelle prestazioni. Le macchine elettriche, che erano già avanzate, sono state ancora migliorate. Le macchine idrauliche, che corrispondevano più agli standard cinesi che a quelli occidentali, con la Generazione 3 sono diventate competitive su tutti i mercati, anche grazie a una cura estetica paragonabile a quella dei costruttori italiani e tedeschi. Al potenziamento tecnologico si affianca l’ampliamento delle configurazioni disponibili: sono state aggiunte soluzioni per applicazioni nel packaging, presse bicomponente, con diversi sistemi di iniezione, con tavola rotante ecc. Con la Generazione 3, Haitian lancia dunque la sua sfida anche nel settore delle macchine speciali e altamente customizzate.

In quali settori state trovando in questo periodo i maggiori riscontri?

Stiamo avendo ottimi risultati nel medicale, che ha accelerato molto in questi mesi. Stanno andando bene anche l’industria degli elettrodomestici e dell’imballaggio. L’emergenza sanitaria, con la crescita esponenziale del delivery, ha rimesso in primo piano la plastica monouso, tanto demonizzata negli ultimi tempi. Credo sia il momento di riflettere sul senso della guerra alla plastica e sull’importanza di volgere invece l’attenzione alla cultura dello smaltimento e del riciclo. I sacchetti che galleggiano sui mari sono orribili, ma non dimentichiamo che i fondali sono pieni di rifiuti in vetro, che non si vedono ma inquinano altrettanto. Le caratteristiche della plastica non sono facilmente sostituibili, soprattutto nel food packaging. 

IMG

Pressa Zhafir mod. Zeres III

Tornando alla flessione dell’automotive, l’e-mobility segna però una controtendenza, accelerando la sua crescita. È un settore in cui vedete delle opportunità? 

Certo, va seguito con grande attenzione, ma ad oggi l’industria europea appare ancora piuttosto indietro nel mercato dell’auto elettrica. In ogni caso, nei prossimi anni potranno esserci sviluppi importanti e dobbiamo essere pronti. 

Quali richieste tecnologiche ricevete di più in questo periodo?

Le richieste riguardano soprattutto le applicazioni speciali. Si conferma inoltre la preferenza per le soluzioni chiavi in mano. L’utilizzatore vuole relazionarsi con un unico fornitore che si occupi dell’intera commessa. Per questo IMG si propone come un partner globale, in grado non solo di fornire il macchinario, ma l’intera isola di lavoro: dagli stampi alle attrezzature, dai sistemi di visione per l’ispezione dei pezzi all’automazione e controllo. Si tratta di ambienti produttivi ormai quasi totalmente automatizzati, in cui l’intervento umano è ridotto al minimo.

IMG

Pressa IMG mod. GUM per stampaggio elastomeri

Avete delle collaborazioni consolidate per la realizzazione delle apparecchiature da integrare?

Per le macchine destinate all’industria della gomma, a marchio IMG, abbiamo tessuto rapporti con tante aziende dell’eccellenza tecnologica made in Italy. Per fare solo qualche esempio: Innovision per gli asservimenti e le automazioni, Rivi Magnetics per i sistemi di ancoraggio magnetico. Anche gli stampi e le apparecchiature ausiliarie ci vengono fornite da PMI qualificate, come OR.P. Stampi. Per le soluzioni di robotica collaboriamo con i gruppi internazionali Sepro e Kawasaki. 

Cosa proverete a migliorare in questo 2021?

Cercheremo di essere sempre più forti negli impianti chiavi in mano. Occorre allargare le competenze, per saper venire incontro a richieste sempre più molteplici e specifiche. Porteremo inoltre avanti la ricerca e sviluppo di tecnologie innovative, sia in ambito software sia nelle prestazioni meccaniche.