Axtrolab quale strumento per l’attività commerciale

Il consueto incontro con Giacomo Scanzi, amministratore delegato del Gruppo Arcoplex, è dedicato ad Axtrolab, al ruolo che ha svolto e alla funzione che dovrà d’ora in poi sostenere.

Sig. Scanzi, il progetto Axtrolab, operativo da quattro anni, quale importanza ha avuto per l’attività del Gruppo Arcoplex?

I primi quattro anni di Axtrolab hanno aiutato il Gruppo Arcoplex a certificare la propria impostazione strategica.
Axtrolab, infatti, è uno strumento consulenziale che pone le basi per una relazione di un certo tipo con il mercato, ma possiede anche i contenuti per fornire risposte chiare ed esaustive. Ritengo che gli obiettivi che ci eravamo proposti siano stati pienamente rispettati: se dovessi ripartire, confermerei esattamente le scelte che sono state fatte in questa prima fase dello sviluppo del progetto.

Giacomo Scanzi, Amministratore Delegato di Arcoplex Group

Giacomo Scanzi, Amministratore Delegato di Arcoplex Group

Superati i primi quattro anni, Axtrolab assumerà connotazioni in parte differenti?

Crediamo fortemente in Axtrolab ma, d’ora in poi, penso che il progetto debba essere più selettivo e privilegiare il rapporto con le strutture che hanno dimostrato concretamente di apprezzarlo e di condividerne le finalità. In futuro Axtrolab dovrà rappresentare al tempo stesso uno strumento consulenziale e commerciale. Avrà ancora come obiettivo il miglioramento delle performances degli interlocutori che hanno dimostrato di credere in questa forma di collaborazione e non di essere soltanto disponibili a sfruttarne i vantaggi in modo unidirezionale.
In questa ottica, Axtrolab non avrà più un’autonomia totale, ma riporterà alla direzione commerciale del Gruppo, che sarà chiamata a selezionare i progetti per i quali sarà ancora utile investire tempo e risorse. Nel corso degli anni, Axtrolab non ha coinvolto soltanto Arcoplex, ma tutte le società del Gruppo: la selezione sarà necessaria anche per tutelare la loro attività e non “tirare la volata” ad altri operatori del mercato, che nulla hanno a che fare con il nostro progetto.

Axtrolab si è proposto anche di trasmettere una nuova mentalità, per la quale la ricerca di possibili sinergie acquista una funzione importante per lo sviluppo di un’attività. Ritiene che questo concetto sia stato sufficientemente recepito e condiviso?

Il valore della partnership è stato accettato da quelle aziende che si sono impegnate a stabilire con noi un dialogo veramente approfondito e costruttivo. Credo che questo sia avvenuto nel 70% dei casi. Tenendo conto che l’indotto Arcoplex produce giornalmente una novantina di richieste e che il progetto coinvolge tutte le società del Gruppo, anche dopo la selezione ci sarà modo di sviluppare molte collaborazioni positive.

Quali saranno gli aspetti maggiormente sviluppati nella seconda fase del progetto?

Ritengo che in questi quattro anni, attraverso le diverse forme di comunicazione, sia stata realizzata una buona presentazione di Axtrolab e dei vantaggi che è in grado di assicurare. Ora dovremo essere più incisivi durante le visite commerciali. Axtrolab e quello che rappresenta dovranno occupare uno spazio di maggiore rilievo nei nostri rapporti con il cliente.

Prove di laboratorio per il progetto Axtrolab

Prove di laboratorio per il progetto Axtrolab

Il progetto, infatti, non è nato per fornire al trasformatore un’informazione particolare sull’utilizzo di un certo polimero, ma intende rappresentare un “problem solving”, stimolare riflessioni, suggerire eventualmente un riposizionamento delle priorità. Axtrolab è anche un compagno di viaggio in grado di fornire elementi per valutare differenti alternative e indirizzarsi verso soluzioni più idonee per le proprie necessità. Soluzioni che, eventualmente, non fanno parte delle normali potenzialità delle aziende trasformatrici.

La riuscita di un progetto è anche legata all’andamento del mercato: la situazione attuale giustifica un moderato ottimismo per il settore materie plastiche nel corso del 2016?

Nella seconda metà del 2015 si era manifestata una certa fiducia nel consolidamento della crescita in atto.
L’inizio del 2016, invece, è stato condizionato da fattori geopolitici e finanziari e dal calo del prezzo del petrolio. Il mercato sembra aver messo in stand-by determinate decisioni, riducendo i volumi degli acquisti. Gli stessi produttori di materie prime non stanno facendo molto perché si ristabiliscano con dizioni di maggiore chiarezza e fiducia.

Quali scelte strategiche avete recentemente adottato per consolidare le posizioni di mercato?

Ad inizio 2016 il piano strategico del Gruppo Arcoplex prevedeva una maggiore focalizzazione sui polimeri tecnici. È entrato recentemente a far parte del nostro staff Roberto Palitto, un professionista molto esperto che ha maturato una notevole esperienza in questo comparto delle materie plastiche. Palitto collaborerà con mio figlio Carlo nella gestione dell’area commerciale, fornendo un contributo importante in un’area di importanza fondamentale per la nostra attività.

prove-lab-1Quali società del Gruppo, in questa fase, stanno ottenendo i risultati più interessanti?

Le società di produzione stanno vivendo un trend molto positivo. Resinmix e Primacolor fanno registrare una crescita a doppia cifra, Powderex sta incrementando i volumi di vendita, Raiex sta consolidando i suoi risultati. La capogruppo Arcoplex ha incrementato le vendite nei polimeri tecnici, un settore centrale nelle attuali strategie; la situazione di mercato descritta ha invece determinato una flessione elle vendite delle poliolefine.

Per concludere quali sono i progetti per il medio termine per il Gruppo?

Ci farebbe molto piacere incrementare la capacità produttiva di Resinmix, obiettivo che abbiamo già raggiunto con Powderex. Vorremmo inoltre completare il passaggio ad una società di tipo manageriale. Il 2016 è il primo anno intero di un piano industriale quinquennale di cui stiamo rispettando tutte le linee guida.

di Francesco Goi