E’ stato presentato nel corso del digital workshop “SDG Action Manager: prepararsi alle sfide dell’Agenda 2030 con un modello di business a prova di futuro” il nuovo programma dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) realizzato con la collaborazione di Nativa, rivolto alle aziende del settore della salumeria.
Dopo Measure What Matters (misura ciò che conta) – che ha visto le aziende impegnate a misurare il proprio profilo di sostenibilità attraverso il BIA (B Impact Assessment), lo standard internazionale della certificazione B Corp – l’Istituto presenta SDG Action Manager – lo strumento che punta a misurare, in modo tangibile e oggettivo, il contributo aziendale rispetto agli SGDs dell’Agenda 2030 dell’ONU e consente di individuare le azioni da mettere in campo per migliorare le performances della propria azienda. Questo nuovo impegno prosegue nella direzione del percorso intrapreso da IVSI per la diffusione di un nuovo modello di impresa sempre più orientato alla sostenibilità.
Gli SDG sono 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che costituiscono il nucleo vitale dell’Agenda 2030, il documento programmatico redatto nel 2015 dall’ONU. Sono stati identificati i principi comuni su cui poter lavorare per far prosperare le Nazioni, le persone e tutto l’ecosistema terra promuovendo lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà.
Inizialmente pensati per indirizzare i governi nelle azioni di policy making, i 17 obiettivi sono stati poi estesi alle aziende per fornire un riferimento condiviso in cui inquadrare le azioni mirate alla sostenibilità. Ognuno di questi è interconnesso agli altri, ed è composto da più target specifici che le Nazioni Unite ritengono indispensabili raggiungere in tutto il mondo entro il 2030.
La rilevanza globale di queste tematiche e il contributo fondamentale che le aziende possono dare alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile hanno condotto l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani a promuovere, con il supporto di Nativa, il Programma SDG Action Manager.
“Le nostre aziende avranno la possibilità di identificare il proprio contributo verso il raggiungimento degli SDGs, in linea con l’impegno che i governi, le Istituzioni e le imprese stanno mettendo in campo per risolvere le grandi questioni ambientali, economiche e sociali del nostro tempo” ha affermato Francesco Pizzagalli, presidente IVSI. “Le aziende di tutti i settori devono quindi cogliere l’occasione e domandarsi: quale modello devo attuare per garantirmi un futuro? La sostenibilità, infatti, ha a che fare con la governance, con l’ambiente, con il credito, con l’attenzione al sociale. Dobbiamo pensare a garantire un benessere che non comprometta chi verrà dopo di noi. Per questo credo che questo sia un momento cruciale per il settore e per la sopravvivenza stessa delle aziende”.
“Stiamo attraversando un momento di profonda trasformazione dei modelli di produzione e consumo che sta portando ad una nuova idea di business sempre più attento alle persone a al pianeta”, ha spiegato Eric Ezechieli, Co-founder di NATIVA. “Questo progetto si pone l’obiettivo di diffondere un modello strategico rigenerativo attraverso la continua misura ed il miglioramento del vero valore (economico, ambientale e sociale) che le aziende di IVSI generano. Quello di cui stiamo parlando non è un’opzione, è davvero l’unica possibilità che ci sia per il futuro”.
Un altro importante tema è sicuramente quello della sostenibilità digitale. “Pensare in termini di sostenibilità digitale vuol dire comprendere come la trasformazione digitale possa impattare positivamente su economia e società nel rispetto dell’ambiente”, ha commentato Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute. “Ciò impone una importante sfida per le aziende, che devono capire come cogliere gli effetti di questo impatto e cavalcare il fenomeno della trasformazione digitale guardando alle opportunità che essa offre per il proprio business. Non ci sono aziende che possono ritenersi al di fuori di questo percorso di cambiamento. Ognuno di noi deve ripensarsi in funzione di un mondo che è tanto fisico quanto digitale, in vista di un futuro nel quale la sostenibilità rappresenterà un elemento imprescindibile del proprio modello competitivo, e la tecnologia uno strumento indispensabile per perseguirlo.”
“Misurare i propri impatti è il primo passo per generare consapevolezza”, ha commentato Samira Tasso, Evolution Guide di NATIVA. “Oggi questa comprensione deve necessariamente e rapidamente trasformarsi in azione. Per questo a partire dall’Agenda 2030 abbiamo scelto delle pratiche virtuose comuni in modo da capire come l’operatività delle associate IVSI possa contribuire positivamente al raggiungimento degli SDG, massimizzando l’interdipendenza tra le aziende”.
“Siamo stati davvero lieti di partecipare al Digital Workshop per tre ordini di motivi”, hanno dichiarato Simone Pedrazzini e Davide Tonon, rispettivamente direttore e Sustainability Consultant di QUANTIS. “Il primo è la crucialità del contenuto presentato, ovvero il Goal 13 degli SDG, che chiede il contenimento dell’innalzamento delle temperature globali e impone la riduzione delle emissioni: un obiettivo ambizioso ma, come diciamo spesso, non irrealizzabile se il percorso di sostenibilità viene intrapreso a partire da solide basi scientifiche. Condividiamo poi la posizione che IVSI ha scelto di assumere nei confronti dei propri associati, ovvero la crescita della consapevolezza verso i temi ambientali. Infine, abbiamo molto apprezzato venga messo in chiaro che prepararsi alle sfide – ma anche alle opportunità – dell’Agenda 2030 sia sinonimo di costruire un modello di business a prova di futuro. Tutti gli stakeholder, dai consumatori agli investitori istituzionali, oltre ai collaboratori presenti e futuri, stanno dimostrando il potenziale di un approccio puntuale, trasparente e credibile alla sostenibilità”.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati della Survey emersi dai partecipanti del programma “Measure What Matter”. Dati interessanti che rilevano che più dell’85% ha trovato utile e rilevante misurare i propri impatti sociali e ambientali attraverso lo strumento del “B Impact Assessment”; inoltre più del 70% reputa molto importante anche l’impatto sociale nelle comunità, soprattutto attraverso lo sviluppo di economie locali, all’attenzione per i dipendenti e al coinvolgimento della filiera di fornitura.
A livello ambientale invece le pratiche più rilevanti per le aziende partecipanti sono quelle inerenti al tema dell’efficienza energetica, dell’utilizzo di energie a basso impatto e all’adozione di sistemi di gestione ambientale. Per questo il Programma di IVSI/Nativa che inizierà nelle prossime settimane sarà aperto a tutte le aziende associate a IVSI e ASSICA e si concentrerà su alcuni Obiettivi specifici dell’Agenda 2030, ritenuti importanti dalle aziende del settore.