IMAC Tecnologie continua a crescere nel settore delle taglierine su misura, soprattutto per il taglio in volata. Un software sviluppato sui principi di Industria 4.0 consente la totale integrazione delle macchine nella linea produttiva e la raccolta di tutti i dati del processo.
di Eva De Vecchis e Alessandro Bignami
Da oltre 20 anni IMAC Tecnologie lavora nel settore delle macchine e degli impianti speciali. I suoi settori di competenza sono le macchine utensili per asportazione del truciolo, le macchine automatiche per taglio e lavorazione delle materie plastiche estruse e i sistemi di controllo e collaudo di processi industriali.
“Oggi per noi le parole chiave sono Industria 4.0 e attenzione al cliente: due concetti che vanno considerati profondamente integrati fra loro”, spiega Andrea Malfermoni, CEO di IMAC Tecnologie, a La Plastica Oggi e Domani, che lo ha incontrato nella sede di Muggiò, a pochi chilometri da Monza.
Andrea Malfermoni, come procede la raccolta ordini di IMAC?
Molto bene. Abbiamo già numerosi ordini in casa per l’anno in corso, per un portafoglio che è già oltre la metà del nostro fatturato medio. Per contro resta il problema della reperibilità dei materiali. Soprattutto per i componenti elettronici, i tempi di consegna possono arrivare fino a 8 mesi. Mediamente non si va comunque al di sotto di 5-6 mesi. Dal canto nostro pensiamo comunque di poter contenere i tempi di consegna, dato che abbiamo anticipato l’approvvigionamento dei materiali necessari e gestito in modo lungimirante il magazzino.
La crescente richiesta riguarda anche il settore delle taglierine?
In special modo, direi. Abbiamo coltivato ottime relazioni con i trasformatori di materie plastiche e i costruttori di estrusori, tanto che nel 2021 il fatturato generato dalle taglierine è raddoppiato rispetto all’anno precedente. È stato fondamentale rispondere con efficacia alle crescenti esigenze del settore plastico in termini di tolleranze e di precisione del taglio. Abbiamo spinto inoltre su un’intensa attività di marketing digitale sul sito web e sui social network, che ha portato importanti ritorni in termini di immagine e di nuovi potenziali clienti. A questi si aggiungono la maturazione di contatti seminati negli anni scorsi o feedback positivi arrivati dagli utilizzatori che hanno testato i nostri sistemi nelle proprie linee produttive. Sappiamo di avere un ottimo prodotto e di esserci focalizzati su una tecnologia dove non abbiamo molti concorrenti. È difficile infatti trovare aziende specializzate nella costruzione di taglierine, che per lo più vengono costruite, su richiesta specifica, da chi si occupa di automazione. Per noi invece rappresentano ormai una fetta fondamentale della produzione.
Su quali novità avete lavorato ultimamente?
Abbiamo avviato una partnership con una società che ci ha supportato nello sviluppo di un software per Industria 4.0, già certificato da due enti specializzati. Grazie a questo prodotto, siamo in grado di mettere in comunicazione il nostro sistema con altri macchinari presenti nella linea produttiva del cliente, estrapolando tutti i dati necessari. È un sistema che può lavorare direttamente sulle singole macchine, oppure interfacciandosi con il gestionale dell’azienda. Questa soluzione 4.0 viene applicata su torni e taglierine e viene incontro soprattutto alle esigenze delle piccole realtà prive di un proprio gestionale, ma anche delle aziende più grandi che intendono collegare le tecnologie IMAC al loro software. La soluzione è già stata testata e immessa sul mercato con successo da diversi mesi. Ora stiamo aspettando gli ultimi test per certificare anche la versione per la multiutenza.
Anche le prestazioni meccaniche dei vostri macchinari sono state migliorate?
L’evoluzione è costante e spesso si basa sui feedback che provengono dai clienti interessati a sviluppare alcune funzionalità. Molte richieste riguardano la gestione ottimizzata degli scarti della taglierina, una fase del processo che è oggetto di una sempre maggiore attenzione. Ogni macchina viene completamente integrata alla linea produttiva ed è personalizzabile mediante il software, al fine di garantire in ogni situazione alta precisione, pulizia del taglio e assenza di sfridi. L’alta precisione rappresenta un requisito sempre più determinante anche nella trasformazione delle materie plastiche, che deve garantire la piena corrispondenza alle dimensioni richieste dal successivo confezionamento e alle tolleranze minimali imposte dalla filiera produttiva. Una sfida non facile nella lavorazione delle plastiche, che hanno caratteristiche meccaniche meno stabili, oltre che dipendenti dalle condizioni ambientali.
Avete un ufficio interno che si occupa di studiare questi aspetti tecnici?
Sì, viene coordinato da un ingegnere che si occupa di raccogliere ed elaborare le competenze che acquisiamo via via sul campo, con l’obiettivo di continuare a innovare le nostre tecnologie. Per sostenere la crescita in corso stiamo valutando il potenziamento delle figure tecniche e degli addetti al montaggio in officina.
Quali sono i principali settori di applicazione dei vostri sistemi di taglio?
Essendo la plastica utilizzata in ogni campo, le applicazioni sono le più svariate – dall’ automotive al medicale, dall’agricoltura all’arredamento – naturalmente nel range delle dimensioni di taglio garantite dai nostri sistemi, ovvero con un diametro massimo intorno ai 60 mm.
C’è qualcosa su cui vorrebbe puntare nel 2022?
Mi piacerebbe sviluppare qualcosa di nuovo, come la tecnologia della ghigliottina a inseguimento. Ma la domanda non è ancora tale da giustificare un investimento in tal senso. Oggi forniamo le tipologie più richieste, le ghigliottine con angolo variabile fino a 60° e soprattutto le taglierine in volata. Quest’ultima tecnologia è quella che risponde meglio alle esigenze del mercato in quanto è la più versatile.
Quali feedback state ricevendo dagli utilizzatori dei vostri sistemi?
Direi ottimi. Abbiamo un cliente importante che ha installato una decina di macchine IMAC e quando ha provato quelle di nuova generazione ne ha subito comprate tre, apprezzando in particolare il modello con il traino che consente il taglio anche di profili morbidi. È uno dei clienti storici che hanno seguito con interesse i passi avanti che abbiamo compiuto in questi anni. Devo dire che la nostra strategia sta funzionando bene: siamo così consapevoli dell’affidabilità e delle prestazioni della nostra macchina, che siamo disponibili a concederla per alcune settimane gratuitamente affinché l’utilizzatore possa testarla nel vivo della propria produzione. Be’, non ne mai è tornata indietro una. È una “tecnica di vendita” davvero più efficace di tante descrizioni a parole. Ottimi riscontri hanno ottenuto anche i nostri servizi post vendita, in gran parte gestiti in teleassistenza, benché le taglierine non necessitino di intensa manutenzione.
Dove sono dislocati i vostri clienti?
Prevalentemente nel Nord Italia, ma abbiamo installato macchine anche nel Lazio e stabilito dei contatti in Sicilia. In realtà le tecnologie IMAC si trovano in funzione presso stabilimenti in varie parti del mondo, per lo più filiali produttive di nostri clienti italiani, in gran parte importanti player che operano a livello internazionale. Talvolta veniamo a conoscenza della destinazione dei nostri sistemi solo quando ci viene richiesto un controllo da remoto. Si figuri che poco tempo fa ci è arrivata una richiesta di riparazione da un sito produttivo in Pakistan per una taglierina che realizzammo oltre 20 anni fa.
Come vede i prossimi mesi?
Al di là dei fattori di incertezza che riguardano tutti i mercati, sono molto ottimista. Abbiamo in programma la consegna di molte taglierine e accessori, tra cui lanci di espulsione e banchi di raccolta, tanto da aver quasi raggiunto il limite della capacità produttiva. Per questo stiamo pensando a nuovi investimenti, volti anche all’aumento del personale.