Amaplast: indicatori positivi per macchine plastica e gomma

Amaplast

Continua la crescita a due cifre per il settore delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, rappresentato dall’associazione di categoria Amaplast: infatti, in base all’ultima indagine congiunturale svolta dal Centro Studi MECS, nel gennaio-settembre 2021, rispetto allo stesso periodo 2020, la progressione media del fatturato è del +14% – con un andamento particolarmente favorevole per il mercato domestico – e quella degli ordini del +41%, nuovamente in funzione delle commesse dei clienti italiani; tale trend mantiene oltre i sei mesi l’orizzonte della produzione assicurata.
 
Il buon andamento del comparto in questa prima parte dell’anno è stato consolidato dai risultati conseguiti nel terzo trimestre: infatti, nel luglio-settembre 2021 il fatturato è cresciuto del 17% rispetto al periodo precedente e gli ordini hanno segnato un’ancora più incoraggiante progressione del 30%.
L’aumento delle vendite risulta più consistente di quello registrato a fine giugno ed è in primo luogo riconducibile all’ottima intonazione del mercato interno, soprattutto per quanto riguarda le macchine; le esportazioni, invece, sono trainate maggiormente dalla ricambistica.
 
Per quanto concerne gli ordini, il pur significativo scostamento del 30% rappresenta una crescita più attenuata rispetto al picco del precedente trimestre ma comunque decisamente sostenuta, alla luce della maggiore domanda di macchinari sia in Italia sia dall’estero mentre il segmento dei ricambi appare meno dinamico.
Le attese per l’ultimo trimestre dell’anno rimangono ampiamente positive: grazie in particolare alle commesse dai clienti stranieri, il portafoglio ordini potrebbe segnare un +17% e il fatturato una progressione vicina al 60%. Parallelamente, rimane stabile con tendenza alla riduzione il livello delle giacenze di magazzino, indice di una maggiore velocità delle consegne.
 
Sul fronte delle applicazioni, imballaggio e medicale mostrano la tendenza più positiva mentre edilizia e automotive manifestano un trend più neutro.
Non mancano naturalmente le preoccupazioni legate ai vari fattori che potrebbero compromettere l’intensità della ripresa dell’economia italiana in generale e del settore macchine per plastica e gomma in particolare.
Infatti, parallelamente all’escalation dei prezzi delle materie prime e della componentistica – con una contemporanea scarsa disponibilità e dilatazione dei tempi di consegna – la logistica continua da oltre un anno a presentare forti criticità, senza che si intravveda una via di uscita a breve, mentre la bolletta energetica ha iniziato a farsi sempre più pesante, rischiando di rendere la produzione delle imprese italiane della filiera meno competitiva rispetto ai concorrenti stranieri.
 
Anche la mobilità delle persone continua a essere condizionata dalle misure in vigore per il contenimento della pandemia: a fronte di caute aperture in alcuni Paesi, molte altre destinazioni nel mondo presentano tuttora difficoltà di accesso (o in fase di rientro in Italia), rendendo complesse le operazioni di installazione e riparazione degli impianti e in generale il contatto con i clienti per aziende, come quelle costruttrici di macchine per plastica e gomma, il cui fatturato è realizzato mediamente per il 76% all’estero.

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