CMG : Materiali di ricambio a costi ridotti per supportare le aziende

In questo periodo di difficoltà CMG offre un aiuto concreto ai propri clienti riducendo del 40% i costi sui ricambi dei pezzi soggetti ad usura, soprattutto lame e griglie.

CMG progetta e produce soluzioni per applicazioni di riduzione dimensionale nel settore delle materie plastiche, che comprendono: granulatori, trituratori, nastri di alimentazione integrati, sistemi di evacuazione/trasporto del rimacinato e di separazione delle polveri.

La società è in attività da 41 anni e ha consegnato oltre 30.000 unità.

Per supportare tutti i suoi clienti nel mondo, in questo periodo di estrema difficoltà, CMG ha avviato un programma di ottimizzazione dei costi per lame e griglie di ricambio, che rimarrà in vigore fino a settembre 2020.

Il direttore generale di CMG, Giorgio Santella, ne parla con La Plastica Oggi e Domani e dichiara che “nonostante i momenti difficili, la crescita di CMG continua, e così anche la nascita di soluzioni innovative e tecnologiche di nicchia, da sempre caratteristica primaria dell’azienda”.

 

Dottor Santella, come sono andate le cose per CMG nel periodo più difficile di questa pandemia?

CMG nasce nel 1979 come azienda che produce macchine per packaging. Prima di produrre granulatori infatti ci occupavamo di imballaggi in carta, un prodotto che esiste da ancor prima delle bottiglie in PET. Si pensi che all’inizio producevamo vassoiatrici ovvero macchine per realizzare vassoi in carta contenenti poliaccoppiati (il noto contenitore del latte) e questo ci colloca in un mondo che non è quello della metalmeccanica per la riduzione dimensionale, ma quello del packaging, dove siamo ancora molto attivi. Poi il tempo e gli eventi ci hanno fatto deviare su altre produzioni e oggi ci occupiamo di macchinari per il riciclo. Originariamente però il nostro mondo era il packaging e ancora oggi molti dei nostri clienti appartengono a quel comparto e utilizzano le nostre macchine, ed è proprio con loro che siamo andati a parlare, per chiedere come stanno vivendo questo periodo di crisi e come si stanno comportando sapendo che il coronavirus ha stravolto gli equilibri dell’industria, ma in certi casi, come nel packaging, ha indotto un aumento della richiesta A queste domande ci hanno risposto dicendo di aver raggiunto, in questi mesi, una capacità lavorativa del 120-130% e che in condizioni diverse avrebbero fatto investimenti mai visti nella storia; eppure la situazione non lo permette e anche loro, come molti altri, hanno rinunciato a investire mirando ad altro: stressando al massimo le proprie linee, portando avanti manutenzioni straordinarie in tempi record e incoraggiando turni diurni e notturni per soddisfare la produzione.

Come è cambiato il contatto con i clienti?

Collaboriamo sempre con loro per comprendere al meglio come si evolve il settore in cui lavorano, e questo può essere fatto solo attraverso il dialogo che nel periodo corrente avviene soprattutto via telefono o via Skype: entrambi mezzi molto efficaci ma che non sostituiscono l’incontro di persona e non inducono azioni importanti.

Come azienda la prima domanda che ci siamo posti, visto il periodo di emergenza, è stata: cosa possiamo fare in maniera proattiva per produrre un beneficio utile ai nostri clienti? Sia per quelli che stanno andando bene, ma soprattutto per quelli che hanno maggiori difficoltà e necessitano di ancora più supporto. Per parlare di questo bisogna considerare che CMG ha fornito oltre 30 mila macchine ad una quantità elevata di clienti, installate in tutto il mondo. La CMG ha immesso sul mercato oltre 15 mila unità negli USA e altre 15 mila tra Europa, Medioriente e Asia.

Vista la situazione e la volontà di dare un supporto concreto ai nostri clienti abbiamo capito che l’assistenza tecnica e i pezzi di ricambio sono le componenti fondamentali in una fase come questa, non solo di crisi, ma anche di ripresa, dove la prima necessità è quella di far funzionare al meglio le macchine esistenti. Riflettendo su questi punti, CMG ha pensato che, invece di porsi come parte passiva, preferisce aiutare i clienti ad affrontare la ripresa attraverso un programma di ottimizzazione dei costi per le parti soggette ad usura (soprattutto lame e griglia di ricambio). In questa iniziativa, che rimarrà in vigore fino a settembre 2020, abbiamo consultato tutte le parti coinvolte nel processo di produzione di lame e griglie, le quali si sono affiancate a CMG per raggiungere l’obiettivo di offrire uno sconto del 40%a tutti i clientisu questi pezzi di ricambio. Ecco il nostro contributo al periodo di crisi.

 

Perché offrire alle aziende un prodotto ad un prezzo così basso?

Perché è proprio grazie al volume che queste aziende produrranno che siamo riusciti a mettere in piedi un programma simile e a dare un beneficio a tutti, compresi coloro che invece non vivono una situazione altrettanto favorevole.

Avete soluzioni o progetti innovativi che pensate di portare avanti una volta superata l’emergenza?

Noi siamo un’azienda che punta totalmente le proprie strategie di crescita sull’innovazione, ci sono degli aspetti importanti da tenere ben presenti che non abbiamo relegato in secondo piano, neanche in una situazione come questa. Nel mese di febbraio, quando già era forte il timore che il coronavirus si propagasse e quindi si prospettavano mesi difficili per le industrie e le attività commerciali, CMG ha concluso due grandi progetti di sviluppo tecnologico per cui siamo riusciti anche ad ottenere il deposito dei brevetti. Il primo riguarda il settore del riciclo delle plastiche post consumo e il secondo riguarda il settore del riciclo delle plastiche biodegradabili. Mi preme però puntualizzare che non abbiamo ancora fatto un piano di lancio di queste novità e per farlo aspettiamo una condizione industriale più favorevole, sicuramente più recettiva.

 

Avete tratto qualche insegnamento da questo periodo così complesso?

Dal momento in cui si è venuta a verificare questa situazione di crisi non abbiamo mai pensato di cessare l’attività se non fossimo stati obbligati, e quindi ci siamo subito adeguati a quelle che erano le misure di sicurezza necessarie per proseguire il lavoro in azienda. La nostra sede ha la fortuna di essere dotata di grandi spazi, necessari per la tipologia dei prodotti che trattiamo, e di contenere un limitato numero di persone, il che ci ha sempre permesso di lavorare in modo sicuro e senza stravolgere la nostra routine. Lo smart working è stato comunque addottato come metodo operativo complementare. L’insegnamento che abbiamo tratto è che, molto probabilmente, condizioni critiche e inaspettate come queste si affrontano solo con la collaborazione e la condivisione delle azioni. Noi pensiamo che sia necessario mantenere il sangue freddo e avere la capacità di prendere decisioni condivise da parte di tutti per poter comunque progredire. Tutti in CMG hanno dimostrato grande spirito di condivisione e di affiatamento, di cui sono particolarmente orgoglioso.

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