Un servizio a 360 gradi per i trasformatori di plastica e gomma

Interno dello stabilimento IMG a Capriano del Colle (BS)

Interno dello stabilimento IMG a Capriano del Colle (BS)

Dieci anni di crescita e consolidamento nonostante uno scenario economico estremamente complesso. Davide Bonfadini può ritenersi sicuramente soddisfatto di questa prima tappa raggiunta da IMG, l’azienda di cui è direttore commerciale, che opera nel mercato delle macchine per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma.
A incidere in modo determinante sul positivo andamento della società è stata la partnership con Haitian, società cinese leader internazionale nella produzione di macchine per lo stampaggio a iniezione, di cui IMG è distributore e service partner in Italia e Romania.
IMG propone anche una gamma di proprie tecnologie, prevalentemente dedicate alla lavorazione della gomma. Abbiamo incontrato Davide Bonfadini, che ha sintetizzato il percorso svolto in questi anni e accennato ad alcuni progetti per il prossimo decennio dell’azienda.

Sig. Bonfadini, come è andato il primo semestre 2016?

Siamo molto soddisfatti dei risultati, che sono in linea con il trend del 2015. Le macchine della gamma Haitian, anzi, a fine 2016 registreranno un ulteriore aumento, considerando che a giugno avevamo già venduto 125 macchine rispetto alle 160 dell’intero anno scorso. Anche le macchine IMG dovrebbero avvicinarsi all’ottimo fatturato del 2015.

Pressa a iniezione idraulica Haitian Mars serie II, 90 ton

Pressa a iniezione idraulica Haitian Mars serie II, 90 ton

State proponendo innovazioni anche con le macchine di vostra produzione?

Stiamo sviluppando nuovi progetti per applicazioni speciali: IMG si dedica infatti alla messa a punto di tecnologie mirate a soddisfare le richieste specifiche del cliente, per il 90% dei casi nel settore della lavorazione della gomma. Al di là dell’evoluzione tecnologica, che avanza costantemente, questo è un anno speciale per IMG, che a giugno ha compiuto i suoi primi 10 anni. Una ricorrenza che festeggeremo aprendo al pubblico i nuovi spazi della sede, situata a Capriano del Colle, in provincia di Brescia. Abbiamo infatti acquistato l’edificio adiacente che ci consente di estenderci su una superficie di 7.500 metri quadrati.
Nel nuovo capannone, di circa 2.000 metri quadrati, vengono collocate tutte le macchine Haitian e ricavati i nuovi uffici. Stiamo organizzando un open house per la fine dell’anno, per celebrare il decennale e presentare ufficialmente la nuova struttura. È un traguardo di cui siamo fieri considerando che, fin dai primi anni di attività, ci siamo trovati ad affrontare una delle crisi economiche internazionali più pesanti. Nonostante questo, ora siamo una realtà consolidata con quasi 50 dipendenti.

Cosa vi ha permesso di affermarvi in questi anni difficili?

Credo, anzitutto, la conoscenza profonda del prodotto e del mercato, che viene anche dalla precedente esperienza aziendale. Clienti e fornitori apprezzano il nostro approccio trasparente e corretto. Lo staff di IMG ha dimostrato di saper lavorare in gruppo, condividere le proprie competenze e relazionarsi con gli attori del mercato.
Questi sono aspetti che ritengo essenziali, a cui vanno aggiunte una buona capacità di gestione, nonché una gamma produttiva che risponde bene alle richieste. Certo, un passaggio chiave della nostra storia è stata la sigla della partnership con Haitian, un partner cinese forte, competente, con una buona tecnologia, che ci ha dato la possibilità di crescere.

Pensa che il trend positivo possa proseguire anche nei prossimi anni?

Cercheremo soprattutto di consolidare e mantenere il fatturato raggiunto nella fase più recente. Difficile ambire a una crescita ancora più rilevante, ma la strada che abbiamo imboccato è quella giusta. Se ci guardiamo attorno, lo scenario è segnato da molte incertezze e insidie, dalle cadute delle Borse alla Brexit, fino alle tensioni internazionali, che si ripercuotono inevitabilmente sui mercati: tuttavia confidiamo che sapremo mantenerci su buoni livelli.

Pressa IMG per lo stampaggio elastomeri

Pressa IMG per lo stampaggio elastomeri

Quali sono i più recenti sviluppi della gamma di Haitian?

Il Gruppo cinese mantiene la sua organizzazione produttiva, articolata in due principali tipologie di macchine: le presse idrauliche low cost, a marchio Haitian, pensate per rispondere alle esigenze del mercato di base; e le presse elettriche, a marchio Zhafir, ormai un cavallo di battaglia grazie all’ottimo livello prestazionale a prezzi sostenibili.

In quali casi è soprattutto vantaggioso scegliere le presse idrauliche Haitian?

Risultano particolarmente convenienti quando il trasformatore ha la necessità di disporre di una pressa e non intende sostenere investimenti troppo onerosi, senza però ricorrere a macchine usate. Con il modello Mars di Haitian, proponiamo una macchina nuova, con due anni di garanzia, caratterizzata da un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Vede emergere qualche tendenza interessante nel settore dello stampaggio a iniezione?
Rispetto agli anni scorsi, sta crescendo gradualmente la domanda italiana per le macchine di medio tonnellaggio: la media, nel nostro Paese, si sta spostando verso una taglia da 500 tonnellate.

Qual è il vostro valore aggiunto nella commercializzazione delle macchine Haitian?

Occupandoci della distribuzione solo in Italia e Romania, rappresentiamo circa il 25% delle vendite di Haitian in Europa, una percentuale superiore anche a quella della Germania, dove è situato lo stabilimento produttivo nel nostro continente.
Haitian ci tiene in alta considerazione non solo per il numero di macchine vendute, ma anche per la nostra capacità di offrire un servizio completo al cliente e di collaborare nella messa a punto di soluzioni tecniche particolari. In questo ruolo ci favorisce l’esperienza di costruttori di macchine, oltre che di rivenditori.

Prevede che il mercato delle presse elettriche possa ulteriormente ampliarsi anche per voi?

La tendenza va sicuramente in questa direzione. Anche perché i clienti che dieci anni fa si sono affidati a noi hanno verificato nel tempo la funzionalità e la resistenza delle macchine che proponiamo. Inoltre, le alte prestazioni tecniche e i consumi energetici contenuti rendono la pressa elettrica una scelta sempre più diffusa.

Pressa a iniezione elettrica Zhafir Venus serie II, 230 ton

Pressa a iniezione elettrica Zhafir Venus serie II, 230 ton

Haitian sta facendo nuovi passi per rafforzarsi in Europa?

Ha raddoppiato lo stabilimento in Germania, che ora occupa una superficie di 20 mila metri quadrati. Lì vengono costruite e montate tutte le presse elettriche che rivendiamo e anche qualche grande pressa idraulica. L’azienda punta molto sull’Europa, perché il management sa che riuscire a vendere tecnologia nel vecchio continente rappresenta una credenziale di qualità per imporsi nel resto del mondo. E in Europa l’anno scorso Haitian ha installato 850 macchine…

Anche il mercato italiano è considerato strategico?

Dopo Germania e Giappone, è noto che l’Italia è il più importante polo tecnologico per le presse a iniezione. Ed è un mercato in cui Haitian si trova particolarmente a suo agio, non solo per i riscontri ottenuti sia dalle presse elettriche che da quelle idrauliche, ma anche per una certa affinità elettiva con il mondo latino, dove trova una mentalità flessibile e disponibile a trovare velocemente le soluzioni più adatte alle diverse applicazioni.

Come vede invece il settore della gomma nel nostro Paese?

Anche negli anni più negativi la gomma ha saputo tenere abbastanza bene, contenendo le flessioni massime al 15%. Il settore della gomma resta un fiore all’occhiello della nostra industria. Gli stessi costruttori italiani di macchine continuano ad avere una marcia in più, ancora una volta aiutati dalla completezza del servizio, dalla velocità delle risposte, dallo sviluppo di soluzioni tailor-made.
E poi c’è una velocissima evoluzione tecnologica. In realtà è più difficile notarla rispetto al mondo delle materie plastiche, perché è continuativa e riguarda ogni nuova macchina. Nell’ambito della gomma ciascuna applicazione è diversa e rappresenta una sfida a sé.

a cura di Alessandro Bignami