Macchine per il packaging: Italia a tutto export

packaging alimentare export

L’incidenza dell’export sul fatturato del settore è sempre più ampia e compensa il calo del mercato interno.

di Alessandro Bignami

 

Il 2023 verrà probabilmente associato a un nuovo record per il settore italiano delle macchine per l’imballaggio, il terzo consecutivo dopo quelli del 2021 e del 2022. Per le tecnologie made in Italy dedicate al confezionamento, che per oltre il 50% vengono applicate nel food&beverage, la risalita post-pandemica sembra non volersi ancora arrestare, sebbene il 2024 già si profila come un anno di assestamento. I preconsuntivi di Ucima, l’Unione dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio, mostrano intanto un settore in buona salute, corroborata anche dal sostanziale superamento dei problemi legati all’approvvigionamento di componentistica.

La stima del fatturato complessivo di quest’anno raggiunge i 9 miliardi e 50 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2022. In questo cielo luminoso si aggira però una perturbazione, quella che riguarda l’andamento del mercato interno. Fermandosi a un valore di 1,68 miliardi di euro, ovvero il 19,7% del totale, le vendite in Italia hanno segnato un calo del 14% rispetto all’anno scorso, che era andato bene. L’incidenza dell’export è sempre più dominante. Dal 77% del 2022, la quota di esportazioni è passata all’81,3%. Sulle ragioni della flessione interna occorre una riflessione, per comprendere se effettivamente esse sono da attribuire del tutto all’inflazione e al mancato piano di incentivi per Industria 4.0 e transizione ecologica. Il comparto fa però un passo avanti e guarda con fiducia al piano Transizione 5.0 verso il quale è destinato un fondo di 6,3 miliardi dal RePower EU per il biennio 2024-2025: un piano che incentiva soprattutto la riduzione dei consumi energetici. Nel frattempo, e meno male, l’export delle tecnologie per il packaging vola. In crescita soprattutto gli ordini dall’America del Nord (+25%) e del Sud (+31%), secondo i dati relativi al periodo gennaio-agosto 2023.

I costruttori di macchine hanno valutato positivamente anche l’ultima votazione del Parlamento europeo sul nuovo regolamento imballaggi. La posizione espressa dall’Europarlamento è infatti più vicina a quella italiana, che contestava la proposta della Commissione, giudicata sbilanciata verso il riuso a scapito del riciclo delle confezioni, in cui il nostro paese eccelle. Tuttavia mentre mandiamo queste righe in stampa, il Consiglio Europeo ha approvato una proposta più vicina a quella della Commissione, con l’unico voto contrario dell’Italia. Si attende ora, nel 2024, l’approvazione del testo definitivo.

 

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