Competitive Data ha completato l’analisi dei bilanci delle prime 270 società di capitali appartenenti al settore lattiero caseario per il triennio 2018-2020.
I ricavi cumulati delle prime 270 aziende lattiero casearie registrano una, tutto sommato, lieve flessione del -0,6% nel 2020, con risultati differenti tra le varie aree regionali: se da una parte Sud e Isole fanno registrare una crescita del +1,3%, ed una sostanziale stabilità le regioni del Nord Ovest, dall’altra le regioni del Nord Est flettono del -2,0%, e quelle del Centro del -3,5%.
Il 2020 è stato favorito dal buon andamento delle esportazioni, ha registrato un calo delle importazioni, mentre i consumi interni sono diminuiti del -8%, con la crescita del canale retail che non ha compensato le difficoltà sul canale Ho.Re.Ca.
Una situazione tutto sommato rosea se guardiamo ai ricavi nel loro insieme, in un anno, il 2020, funestato dalla pandemia da Covid-19, che mostra però differenze sostanziali tra le varie classi dimensionali delle aziende.
Se i caseifici con ricavi superiori ai 50 milioni di euro ottengono una leggera crescita del +0,1%, e quelli con ricavi compresi tra 20-50 milioni di euro una leggera flessione del -0,1%, è nella fascia al di sotto dei 20 milioni di euro che si concentra una brusca flessione del -7,7%.
Le cose vanno un po’ meglio sul fronte dei margini. L’EBITDA cumulato cresce del +15,6% con le regioni del Nord Ovest che ottengono la crescita maggiore, +19,8%, seguite dalle regioni del Sud e delle Isole in crescita del +14,6%, quelle del Nord Est con il +9,7%, ed infine, in controtendenza, le regioni del Centro in diminuzione del -7,1%.
Per quando riguarda gli utili, il dato cumulato del 2020 è di 432.655.000 euro, in aumento del +39,7% rispetto al valore del 2019 di 309.657.000 euro, pur in presenza di un numero invariato di aziende in utile, pari a 192.
L’incidenza dell’utile sul fatturato passa dall’1,8% del 2019 al 2,6% del 2020.
Aggregando i bilanci delle società che realizzano nel settore lattiero caseario una quota superiore al 50% dei ricavi si ottiene il bilancio somma settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.
- Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci. Nel 2020 è pari al 7,2%, in leggera flessione rispetto all’8,3% del 2019.
- Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio è stato pari al 5,6% nel 2020, in flessione rispetto al 6,3% del 2019.
- Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i Ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Il ROS è stato pari al 3,7% nel 2020, in crescita rispetto al 3,2% del 2019.
L’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, è passato dal 5,8% del 2019 al 6,2% del 2020.
Il rapporto di indebitamento, o leverage, migliora e passa dal 3,6 del 2019 al 2,8 del 2020. Rimane stabile l’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato e pari allo 0,7%.
Fonte: Monitoraitalia