La misura elettronica di pressione differenziale sostituisce la variante classica nella produzione delle Distillerie Bonollo. Sono stati applicati due sensori di tipo VEGABAR 82, con cella di misura in ceramica che funziona in maniera affidabile indipendentemente dalla temperatura ambiente e senza alcuna deriva.
La produzione di grappa richiede grande precisione, sensibilità e soprattutto molta esperienza per riuscire a mantenere un sapore di alto livello qualitativo nel corso dei decenni. Indipendentemente da ciò, il processo richiede anche tecnologie avanzate e affidabili, per esempio per la produzione dell’acido tartarico. I sensori VEGA contribuiscono in maniera determinante a garantire il rigoroso rispetto delle condizioni di processo.
Chi ama la grappa non può non conoscere le Distillerie Bonollo.
Le Distillerie Bonollo Spa, con sede a Formigine (MO), e stabilimenti in Anagni (FR) e Torrita di Siena, sono una delle più importanti realtà della distillazione vitivinicola in Europa. Fondate nel lontano 1908, producono grappa, brandy , alcool , acquavite d’uva, liquori.
Le Distillerie Bonollo sono prime produttrici al mondo di grappa, l’esclusiva acquavite di bandiera italiana, e da sempre il loro nome è associato a questo prodotto. Ottenuta dalla distillazione delle bucce dell’uva, sia con alambicchi continui che discontinui, questa acquavite è sapientemente interpretata in tutte le sue varianti: grappa giovane, di monovitigno, elevata in legno… e sempre alla massima espressione qualitativa.
Le Distillerie Bonollo sono leader anche nella produzione di brandy (l’acquavite ottenuta dalla distillazione del vino che deve poi riposare almeno un anno in rovere) e dispongono di uno dei più importanti magazzini al mondo, dotato di migliaia di botti e tini di rovere, dedicato all’invecchiamento di questo distillato. Ma in realtà, molte partite di brandy sono qui invecchiate per periodi di gran lunga superiori a quelli prescritti dalla normativa, potendo raggiungere anche anzianità di diversi lustri.
Bonollo produce inoltre l’acido tartarico naturale, così detto proprio perché naturalmente presente nelle bucce dell’uva, ed ampiamente utilizzato per gli impieghi più vari dalle produzioni dolciarie alla panificazione, dall’enologia alla farmaceutica e alle costruzioni.
Con un ciclo di lavorazione totalmente integrato e sostenibile dove si producono sia fertilizzanti, che restituiscono alla terra gli elementi tolti a monte del processo produttivo, che energia da fonti rinnovabili (biomasse e biogas), le Distillerie Bonollo sono produttori di eccellenze con un modello virtuoso ed ecocompatibile.
Questione di concentrazione
In linea di principio, per la produzione di acido tartarico si impiegano acqua, acido solforico e tartrato di calcio. Il processo prevede diverse fasi: separazione, aumento della concentrazione, cristallizzazione, centrifugazione, essiccazione e vagliatura.
I sensori VEGA vengono impiegati nella fase di aumento della concentrazione. In questa fase la soluzione viene concentrata negli impianti sottovuoto, fino a ottenere una densità di circa 70% di acido tartarico. Dopodiché la soluzione si immette in serbatoi polmone per una seconda decantazione. La soluzione decantata viene sottoposta a una successiva concentrazione continua fino a ottenere una sospensione di cristallo e acque madri molto densa di circa il 90% in acido tartarico.
Nel corso di questo processo è determinante una misura di livello precisa e affidabile per garantire il controllo delle fasi di concentrazione continua. Solo in questo modo si ottiene la concentrazione desiderata.
Il cavo prende il posto della tubazione
Finora per la misura di livello si impiegava una misura di pressione differenziale convenzionale, che però non funzionava in maniera soddisfacente. La misura di pressione differenziale è un metodo di provata efficacia. Si basa sull’installazione di un trasduttore di pressione rispettivamente sulla parte superiore e inferiore del serbatoio. I due trasduttori sono collegati tramite un capillare riempito d’olio. Il problema di questo principio di misura è da un lato la dipendenza dalle condizioni ambientali. Le variazioni di temperatura, dovute ad esempio all’irradiazione solare o al gelo, si ripercuotono sul capillare riempito d’olio e devono essere compensate. Dall’altro, una tubazione esterna contenente il capillare, oltre a richiedere un’elaborata installazione, è soggetta anche a rischi meccanici, per esempio in caso di vibrazioni o urti. Anche la messa in servizio non sempre è facile.
Oltre a ciò, nell’applicazione vi era un altro problema che causava imprecisioni di misura: in corrispondenza degli attacchi rapidi filettati del capillare si creavano degli accumuli di piccoli cristalli. In sostanza la misura di livello era instabile e spesso imprecisa.
Sicurezza grazie alla cella di misura in ceramica
Da alcuni anni è però disponibile anche la misura elettronica di pressione differenziale. Per dirla in parole povere, un cavo prende il posto della tubazione. Il sistema prevede l’impiego di una coppia di sensori (master e slave) collegati elettricamente e posti direttamente sul punto di misura. Non è necessaria la posa di linee di trasmissione degli impulsi e del relativo riscaldamento. La temperatura ambiente o le vibrazioni non hanno alcun influsso e l’installazione è estremamente semplice.
Presso la Bonollo sono stati impiegati due sensori di tipo VEGABAR 82 con cella di misura in ceramica priva d’olio. Questa cella di misura funziona in maniera affidabile e a lungo termine indipendentemente dalla temperatura ambiente e senza alcuna deriva. Soprattutto in condizioni di vuoto, le celle di misura tradizionali possono essere infatti soggette a deriva. Grazie alla cella di misura in ceramica non sono inoltre necessari lavori di pulizia o manutenzione sul sensore.
Installazione semplice e rapida
L’installazione e la messa in servizio si sono svolte senza alcun problema. I tecnici della Bonollo si sono occupati del setup, apprezzando molto la semplicità di calibrazione dei sensori. Del resto, presso la distilleria il sistema plics® – che offre un’interfaccia utente standardizzata per tutti i tipi di sensore – è ben conosciuto e ampiamente collaudato. Bonollo impiega infatti da oltre 15 anni strumenti di misura radar di VEGA nelle più diverse applicazioni. Pertanto, nel portafoglio di strumenti di misura dell’azienda rientrano sia i sensori radar VEGAPULS 61 e 64, sia il VEGAPULS 69 installato quattro anni fa. Quest’ultimo è impiegato per la misura di livello delle vinacce e del carbonato di calcio.
Oggi la misura di livello con il VEGABAR 82 è stabile e affidabile. La misura elettronica di pressione differenziale nel processo di produzione dell’acido tartarico ha funzionato perfettamente fin dall’inizio, senza richiedere ulteriori impostazioni. L’applicazione si è rivelata ideale per la misura elettronica di pressione differenziale con il VEGABAR 82: indipendentemente dalla presenza di vapore o vuoto, il sensore rileva sempre il livello con sicurezza, consentendo di individuare in maniera affidabile le concentrazioni nell’acido tartarico.
Conclusioni: il team di tecnici delle Distillerie Bonollo non ha avuto difficoltà a impiegare la nuova tecnologia, anche grazie alla stretta collaborazione pluriennale con VEGA, basata su un elevato grado di fiducia reciproca. Il legame è stato rafforzato ulteriormente dalla partecipazione alle giornate tecnologiche che si svolgono ogni anno presso VEGA e offrono un’occasione di intenso scambio con altri utenti. La Bonollo non ha esitato a impiegare la misura elettronica di pressione differenziale, pur non disponendo di esperienza con i trasduttori di pressione di VEGA. La semplicità di calibrazione, le misure affidabili e precise nel processo e il fatto che non siano richiesti ulteriori lavori di manutenzione hanno confermato ancora una volta l’ottima collaborazione.