La sede di Texpack ad Adro (BS).
Dopo lo shock per la scomparsa del suo carismatico e vulcanico fondatore, Giorgio Lanza, Texpack ha ripreso la consapevolezza del proprio ruolo sul mercato delle guarnizioni industriali, con l’obiettivo di continuare a investire in tecnologie innovative e formazione.
di Alessandro Bignami
Passione, servizio, innovazione. Sono alcune delle vie tracciate nel tempo da Giorgio Lanza e lungo le quali prosegue l’attività di Texpack, l’azienda lombarda protagonista nel settore delle guarnizioni industriali per alte temperature e isolamento termico.
Gli insegnamenti, lo slancio innovativo e i valori umani del fondatore di Texpack, scomparso nella primavera scorsa a causa della pandemia di coronavirus, vengono ora portati avanti dalla sua famiglia e dallo staff dell’azienda che, come avrebbe voluto lui, non intendono affatto mollare.
In una fase della vita così umanamente drammatica, e al contempo professionalmente sfidante, i due figli, al termine del loro percorso di studi, hanno avvertito fin da subito l’esigenza di affiancare la madre Simonetta Ghisi, che da sempre è stata vicina al marito nella guida dell’azienda. Dopo lo shock per la perdita del suo carismatico e vulcanico imprenditore, Texpack si è rimessa in cammino, ha ripreso il proprio ruolo sul mercato, consapevole dell’importanza di portare avanti il modello di sviluppo avviato dal fondatore e basato sull’innovazione continua e sulle relazioni umane con committenti e partner.
Signora Simonetta Ghisi, come state riorganizzando questa nuova e delicata fase dell’azienda?
Nel tempo Giorgio ha costruito una struttura in grado di reggersi sulle proprie gambe. Non era un accentratore, anzi poneva ogni collaboratore nelle condizioni di eseguire le proprie mansioni in modo autonomo, nell’auspicio che coltivasse anche’egli la passione per il proprio lavoro. Era un imprenditore che sapeva delegare, in primo luogo a me che lo affiancavo nella guida dell’azienda. La struttura c’è, è solida, anche se è inevitabile sentire la mancanza del suo intuito, delle sue conoscenze, della sua visione, del suo estro, che erano parte del suo modo d’essere e che non possono essere replicate. La scomparsa di Giorgio ha scioccato tutti, soprattutto me, ovviamente, che ho perso il marito, il padre dei nostri figli, un socio nell’ambito del lavoro. Sono stati sconvolti aspetti fondamentali della mia vita. Ma una cosa è certa: Texpack andrà avanti, proseguendo il sentiero aperto dal fondatore.
Cambierà qualcosa nell’assetto al vertice?
Stiamo vivendo un periodo di transizione, strettamente legato all’andamento del mercato, che ci aiuterà a capire se sarà opportuno inserire altre figure di alto profilo manageriale o tecnico. Ma è soprattutto una fase decisiva per osservare il percorso e la velocità di inserimento dei miei figli, che hanno scelto fin da subito di affiancarmi in questa sfida. Per loro, che sono molto giovani, è il primo reale impatto con la gestione di un’azienda. Ci vorrà tempo, ma stanno dando il meglio di sé e le cose sono partite molto bene.
Le persone saranno ancora una volta al centro della filosofia di Texpack?
Giorgio Lanza ha sempre dato tutto se stesso per accrescere il valore dell’azienda non solo in termini economici, ma anche di persone e competenze. Il patrimonio umano resterà alla base del nostro progetto, per questo continueremo a investire in formazione e personale.
Come vede i prossimi mesi, anche alla luce della crisi sanitaria?
Lo scenario è incerto per tutti. Finché non sarà finita questa emergenza o l’epidemia non sarà finalmente sotto controllo, una programmazione realistica è praticamente impossibile. Posso dire che a settembre il mercato ha vissuto un momento di slancio e stava lentamente risvegliandosi. Ma l’unica reale soluzione sarà il vaccino, che speriamo sia presto disponibile per tutti. In azienda siamo molto concentrati sulla prevenzione, non ci siamo praticamente mai fermati. Per me naturalmente è un periodo ancora molto difficile, ma ora sono ancora più consapevole di quanto sia importante andare avanti.
Come sta andando il rapporto con i clienti?
Inizialmente, al di là della sentita partecipazione al nostro lutto, molti si sono chiesti quale sarebbe stato il destino di Texpack senza la guida di Giorgio Lanza. Ma in questi mesi si sono accorti che il lavoro fatto da mio marito in tanti anni è rimasto in azienda, i semi che ha gettato hanno dato i loro frutti, creando una realtà in grado di affrontare le sfide del futuro. I clienti ci stanno dando pieno appoggio, compatibilmente con il loro flusso di lavoro. Dal canto nostro stiamo dando le risposte che il mercato si aspetta.
Avete lanciato qualche prodotto innovativo per l’industria chimica?
Abbiamo ampliato soprattutto la gamma delle guarnizioni, che hanno diverse applicazioni nella chimica. Il nuovo catalogo, consultabile sul nostro sito web www.texpack.it, è molto tecnico e dettagliato. Lo abbiamo dedicato a Giorgio che aveva cominciato a lavorarci, indicando le linee guida che poi abbiamo seguito.
Se le chiedessi di scegliere poche significative parole che rappresentino l’insegnamento lasciato da Giorgio Lanza?
Passione, conoscenza, servizio. La passione smisurata per il proprio lavoro. La conoscenza nel senso sia della competenza sia del rapporto stretto, vitale, umano con committenti e fornitori. E il servizio come attenzione e ascolto nei confronti del cliente.