Sistemi produttivi, gestionali e vocazione per il nuovo: i fattori per una crescita a due cifre

Sede del Mollificio Lombardo a Carvico (BG)

Azienda storica produttrice di componenti elastici, il Mollificio Lombardo soddisfa con l’elevata tecnologia le esigenze di numerosi settori merceologici: industria meccanica, elettronica, tessile, aeronautica, automobilistica, comunicazioni, ecc. in cui si richiedono dalle molle particolari requisiti tecnici e una qualità garantita dal rispetto delle normative internazionali più restrittive. L’Amministratore Delegato Emilio Longoni commenta i risultati più recenti, la filosofia aziendale e gli obiettivi prioritari della società per il medio termine.

Emilio Longoni, Amministratore Delegato del Mollificio Lombardo

Sig. Longoni, cominciamo con un Suo commento sui risultati del 2016 e dei primi cinque mesi del 2017.

Nel 2016 abbiamo investito tanto tempo, come azienda e come appartenenti al Teamwork, il gruppo di imprese dalla produzione complementare che, da alcuni anni, sviluppa progetti innovativi per il mercato tedesco.
All’inizio di quest’anno diverse aziende contattate lo scorso anno sono diventate clienti attivi. Come sempre, l’acquisizione di nuovi clienti è un percorso lungo ed articolato, specie quando si tratta di aziende multinazionali, che mettono alla prova e verificano con estrema attenzione le caratteristiche delle società che si propongono come fornitori. Se si riesce a superare questi esami faticosi, significa che si viene considerati un’azienda trasparente che, come tale, merita fiducia.
I sistemi informatici disponibili e le competenze delle persone sono tali che ci permettono di garantire una produzione e un servizio caratterizzati da qualità, economicità, flessibilità: tutto ciò ha permesso nel primo quadrimestre del 2017 di raggiungere un aumento a due cifre del fatturato e del confermato, un risultato che ci soddisfa pienamente.

Aula per la formazione

Per realizzare una crescita a due cifre, cosa che vi succede spesso, occorre sostenere continui investimenti e ottimizzare la produzione?

Oggi non basta più investire nei sistemi produttivi; non si ottiene la marginalità acquistando macchine più performanti, al limite si ottiene la commessa.
La marginalità è raggiungibile riducendo i costi, quindi introducendo metodi e concetti Lean Production in tutti i processi aziendali siano essi produttivi o gestionali. Bisogna innovare, snellire, ottimizzare e guardare al futuro.
Quindi investimenti in macchinari, ma soprattutto in risorse umane: l’innovazione è la parola d’ordine per un’azienda che vuole rimanere in vita. Per crescere ci vuole molto di più: l’intuito di anticipare le esigenze del mercato, la capacità di percepire le situazioni in evoluzione e di offrire al cliente sempre qualcosa di diverso, che lo stupisca.
Quando si riesce in questo intento, il cliente è fidelizzato. Nei giorni scorsi, quando abbiamo festeggiato gli 85 anni del Mollificio in una simpatica location team building, ho citato un aspetto peculiare di questa azienda, non tanto la conduzione familiare, quanto la familiarità. In azienda lavorano diverse coppie marito – moglie e padre – figlio, molte persone con il padre e il nonno che hanno fatto parte della società. Questa situazione innesca un meccanismo di tutela del posto di lavoro, non solo del proprio ma anche di quello del familiare: oserei dire che il clima che si respira all’interno dell’azienda è sempre rivolto al miglioramento e la ferma volontà di tutti è quella di sentirsi rappresentanti dell’azienda per la quale lavorano che deriva da un rapporto di grande rispetto reciproco e di apertura. Questo per me è motivo di particolare soddisfazione.

Briefing in reparto

Come fa un’azienda a “restare giovane” per 85 anni?

Sono otto anni che collaboriamo in maniera attenta e produttiva con una società di lavoro Interinale e spesso mi capita di essere invitato a raccontare a studenti delle scuole superiori le esperienze dell’azienda, quali caratteristiche deve avere una persona che entra nel mondo del lavoro, come cambiano le esigenze del mercato, l’importanza dell’intuito e della analisi dei dati oggettivi, insomma mi rendo disponibile a trasferire questa cultura aziendale a dei giovani che alla fine dell’anno scolastico potrebbero essere inseriti in azienda.
Nel corso degli ultimi 7-8 anni abbiamo realizzato diversi stage formativi: quattro studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Guglielmo Marconi di Dalmine hanno partecipato a circa 300 ore di formazione e costruito un macchinario per la nostra azienda, che ha rappresentato la loro tesina per il diploma.
I quattro ragazzi sono stati premiati per “l’idea più innovativa, applicabile e commerciabile”. Per definire questo percorso formativo per i ragazzi viene usato il vocabolo “tecnicamente”; io preferisco chiamarlo “praticamente”, prevedendo lo sviluppo di aspetti tecnici, ma soprattutto pratici.

È importante che un’azienda collabori con il territorio e valorizzi le risorse disponibili…

Un’azienda deve sempre collaborare con il territorio, partendo proprio dai ragazzi delle scuole. Gli studenti delle scuole superiori, ma anche quelli delle medie, sono venuti in azienda, hanno visitato lo stabilimento, hanno capito che cos’è un organigramma, cosa sono le mansioni: in pratica, hanno preso contatto con il mondo del lavoro. Senza questa preparazione i giovani, completato il percorso scolastico, troverebbero difficoltà a collocarsi nel mondo del lavoro, il probabile rischio è che al momento dell’inserimento nel mondo del lavoro questi ragazzi si sentano decisamente “spaesati”.

Il nuovo che incontra il vecchio

Intanto prosegue positivamente anche l’attività all’estero…

La nostra società in Brasile è partita, sta crescendo, oggi conta su 10 dipendenti. C’è tanto lavoro (cosa non facile in Brasile in questo momento) e sono soddisfatto delle qualità professionali che vengono espresse: l’attività è coordinata da un tecnico, già dipendente del Mollificio per 42 anni.
Quest’anno abbiamo investito circa 1.100.000 euro in impianti produttivi (più del 13% del fatturato); stiamo anche investendo per aumentare gli spazi utili nella struttura, che ormai ha molti anni di vita.
La parola d’ordine rimane sempre quella di svolgere il proprio lavoro con passione e dedizione rivolgendo lo sguardo verso il futuro, cercando di intuire le esigenze del cliente e le tendenze del mercato.

di Francesco Goi