Healthy food e sostenibilità: le nuove frontiere degli ingredienti di Meurens Natural

Meurens avoine

Meurens Natural compensa il momento non facile del settore biologico con la sua gamma di ingredienti naturali. E punta su prodotti a basso contenuto di zucchero e proteine vegetali per formulazioni salutari, vegane e clean label.

 

di Alessandro Bignami

 

Meurens Natural fu fra le prime aziende a produrre ingredienti per prodotti biologici, aprendo una nuova strada in un segmento diventato in pochi anni fondamentale nel mercato alimentare. Al contempo ha sviluppato, affianco all’offerta biologica, una gamma di ingredienti convenzionali, quindi non bio ma comunque trasformati secondo i tipici processi naturali adottati dall’azienda nei suoi due stabilimenti in Belgio. In una fase come l’attuale, in cui l’alimentazione biologica sta vivendo un leggero declino, la ricchezza della gamma e la focalizzazione sulla crescente domanda di cibo salutare ed ecosostenibile hanno consentito a Meurens Natural di confermarsi un player europeo di riferimento nel settore degli ingredienti. Con Tim Van de Gehuchte, International Sales & Marketing Manager, abbiamo parlato dei temi principali a cui si sta dedicando l’azienda, come innovazione, sostenibilità e benessere.

 

 

Meurens Tim Van de Gehuchte

Tim Van de Gehuchte, Sales & Marketing Manager di Meurens Natural

 

Tim Van de Gehuchte, come è andato il 2023 e quali sono le sue previsioni per l’anno in corso?

“Lo scorso anno è stato caratterizzato dal calo del mercato biologico, che si è avvertito anche in Italia, con la chiusura di molti negozi specializzati. Da alcuni mesi notiamo però che la situazione sta leggermente migliorando e siamo fiduciosi per il futuro. Noi abbiamo retto bene a questo altalenante andamento poiché, alla gamma biologica, Meurens Natural affianca quella convenzionale e naturale, che in buona parte ha compensato la sofferenza della prima. Non possiamo lamentarci, quindi. E siamo pronti a cogliere i segnali di ripartenza del biologico, che speriamo si vedano già nel 2024”.

 

Si aspetta che le vostre applicazioni nel settore convenzionale continueranno a crescere più di quelle nel biologico?

“Come accennavo, nell’ultimo periodo la gamma convenzionale ci ha aiutato a compensare il calo del bio. Ma le cose in realtà sono in movimento. In alcuni paesi, per esempio, la distribuzione degli alimenti biologici sta reagendo spostandosi dai negozi specializzati verso supermercati e discount. Crediamo che nella seconda parte del 2024 gli ingredienti bio torneranno sui livelli di quelli convenzionali. Per noi ovviamente entrambe le gamme continuano ad avere un’uguale importanza strategica”.

 

Quali sensazioni e idee ha raccolto nella recente edizione di Food Ingredients Europe a Francoforte?

“Non ho visto novità eclatanti, a dire il vero. C’è stata una conferma dei principali trend di questo tempo, che sono legati agli ingredienti naturali, vegani e salutari, oltre che alle basi proteiche: un’indicazione chiara da parte del mercato, non diversa però da quanto ci aspettassimo. Penso che il 2023 abbia rappresentato ancora un anno di transizione e di ritorno alla normalità rispetto alle difficoltà degli ultimi anni, dovute in particolare alla pandemia. Le imprese stanno ancora ricostituendo la propria piena capacità produttiva alimentare, oltre che l’integrità della supply chain. Non tutte le aziende insomma sono già tornate a pieno regime e quindi pronte a focalizzarsi sull’innovazione ingredientistica. FIE ha confermato la mia impressione. È stata comunque una buona fiera, che ci ha dato molti spunti su cui lavorare”.

 

Meurens plant based milk

Gli ingredienti di Meurens Natural consentono la produzione di latte a base vegetale

 

Qual è il vostro approccio al tema cibo e salute e quali prodotti innovativi state proponendo per soddisfare questa domanda?

“Si tratta di un settore cruciale per noi, verso il quale adottiamo un approccio globale. Prima di tutto cerchiamo di ascoltare e di capire le esigenze del mercato, e persino le preferenze dei clienti dei nostri clienti. Occorre tenersi al passo delle ultime tendenze che premiano i prodotti a basso contenuto di zucchero, altamente proteici, non OGM, biologici o comunque trasformati attraverso processi il più possibile naturali e senza additivi chimici. Lo sviluppo e l’innovazione del prodotto devono essere orientati alla preservazione della salute, pensando non solo ai consumatori vegani, ma anche alla crescente categoria dei flexitariani, che sono prevalentemente vegetariani ma disponibili a qualche eccezione. È importante avere una gamma aperta a queste diverse possibilità. Il punto resta contribuire alla salubrità dell’alimento finale. Per questo puntiamo su ingredienti a basso contenuto di zucchero, su proteine a base vegetale come quelle d’avena e di riso, e siamo molto attenti al tema della sostenibilità, a partire dall’approvvigionamento di materie prime quasi esclusivamente dall’Europa. Abbiamo lanciato per esempio una gamma a base di miglio, che è stato scelto dalla FAO come cereale del 2023, proprio perché, dal punto di vista della sostenibilità, è molto facile da coltivare, ha un periodo di crescita breve ed è piuttosto resistente nei confronti delle condizioni climatiche avverse e dei parassiti. Un altro investimento importante riguarda il segmento degli alimenti alternativi alla carne. Anche in questo caso le proteine d’avena e di riso possono essere combinate con proteine di pisello e poi estruse, in modo da ottenere degli hamburger vegani”.

 

Come riuscite a soddisfare le esigenze salutistiche senza perdere di vista quelle del gusto?

“I consumatori, anche i più salutisti, non intendono rinunciare al gusto. In questo senso, è fondamentale combinare in modo corretto le diverse proteine vegetali. Per esempio, le proteine di pisello hanno un sapore intenso, che può essere mitigato da quelle d’avena, molto più blande, in modo da non compromettere il gusto che si vuole raggiungere. Inoltre sta crescendo la richiesta di fibre, come i betaglucani dell’avena. Tutti questi nostri prodotti consentono al produttore alimentare di ottenere etichette molto pulite e trasparenti, in linea con gli obiettivi di sostenibilità. Senza dimenticare che il gusto resta un aspetto primario per il consumatore, soprattutto per quello non o parzialmente vegano. Solitamente sono proprio le differenze nel gusto e nella consistenza, rispetto alla carne a cui sono abituati, l’ostacolo principale per chi vuole passare a una dieta flexitariana o vegana. Abbiamo affrontato questa sfida lavorando sulla combinazione delle proteine d’avena con quelle di pisello, che garantiscono la testurizzazione e la consistenza del prodotto finale”.

 

Pensa che il mercato italiano supererà presto questa fase non brillante per il settore biologico?

“Il mercato bio ha effettivamente rallentato anche in Italia. Ma il vostro è un paese che nel settore alimentare ha sempre tantissime possibilità da esplorare, generando opportunità di innovazione e crescita. L’Italia infatti ha tutte le caratteristiche agricole e tecnologiche per coltivare cereali o altri prodotti in modo sostenibile e biologico. Credo che il mercato italiano riprenderà a crescere, favorendo le esportazioni. Sarà importante per il vostro paese mantenere il focus sono su innovazione, sostenibilità e benessere. Gli italiani, che hanno una speciale sensibilità per tutti gli aspetti legati al cibo, sono fortemente consapevoli dello stretto legame fra prodotti alimentari e salute: per questo crediamo che sarà sempre un paese dalle grandi opportunità per i nostri ingredienti. Certo, resta un mercato esigente e complesso, che ci sprona a dare il meglio di noi!”

 

Meurens avena

 

Avete avuto problemi nell’approvvigionamento di materia prime a causa delle crisi e dei conflitti internazionali?

“I prezzi delle materie prime ora non sono più alti come ai tempi della crisi energetica del 2021. Ora anzi le materie prime alimentari sono più sicure, perché provengono per lo più da paesi vicini, in una logica di filiera più corta. L’avena per esempio ci arriva solo dall’Europa, e in particolare da Italia, Germania, Danimarca, Scandinavia, UK, Francia ecc. Siamo riusciti a mantenere un approvvigionamento sempre stabile di cereali, senza mai problemi di disponibilità. grazie al fatto di aver lavorato a lungo con tanti partner di provenienza diversa. Difficile fare previsioni per il futuro, ma al momento siamo piuttosto tranquilli perché stiamo lavorando bene”.

 

Che obiettivi avete per i prossimi mesi?

“Il focus sarà sull’innovazione, in particolare nell’ambito dell’healthy food. Ci concentreremo quindi sugli ingredienti senza o a basso contenuto di zucchero, soprattutto per il settore delle bevande sugar free che, per definirsi tali in etichetta, devono mantenere una quantità di zucchero non superiore a 0,5 su 100 grammi. Allo stesso tempo, guardiamo con attenzione al contenuto proteico dei prodotti e intendiamo ampliare la gamma disponibile delle nostre basi. Ricordo che Meurens Natural è l’unica azienda al mondo a produrre proteine a base d’avena per la formulazione di prodotti sugar free”.

 

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