Come superare la sfida della produttività nelle officine meccaniche? Hoffmann Group ha una visione olistica imperniata su automazione, digitalizzazione e utensili di qualità. Grazie a un universo di soluzioni mirate, integrate e scalabili, è possibile sciogliere i nodi critici del processo produttivo e creare sinergie virtuose.
di Eva De Vecchis e Simone Ghioldi
Nel settore metal-meccanico, massimizzare la produttività è un imperativo stringente,
una strategia vitale per conservare la propria posizione e avere successo in un mercato incerto, complesso e ipercompetitivo. Per questo, Hoffmann Group ha sviluppato un approccio mirato, finalizzato a sciogliere i punti più critici del processo produttivo e a renderlo più fluido, efficiente e proficuo. Soluzioni di automazione, digitalizzazione della produzione e utensili di qualità sono i tre grandi pilastri su cui poggia la strategia dell’azienda.
Per parlare di questi fondamentali argomenti l’azienda ha organizzato, presso la sede di Vigonza, una conferenza stampa dal titolo “Massimizzare la produttività in un mercato sfidante. Le soluzioni di Hoffmann Group e demo live dei sistemi di automazione GARANT”. Durante l’evento sono stati affrontati temi quali: l’approccio mirato di Hoffmann Group per la metal-meccanica; i fattori che riducono la produttività e le nuove soluzioni di automazione e digitalizzazione che la incrementano; l’importanza della prestazione dell’utensile come criterio per sfruttare appieno le macchine.
Hoffmann Italia, infatti, che conta oltre 8 mila clienti attivi nel Paese e una rete di più di 80 consulenti tecnico-commerciali, conosce bene le numerose criticità che grandi industrie e piccole e medie officine meccaniche devono affrontare ogni giorno, pena la loro stessa sopravvivenza.
“Serviamo un approccio multi channel, in cui è il cliente a scegliere quale sia il canale di comunicazione e interazione più conveniente per lui nella collaborazione con noi”, spiega Alessandro Gentili, Amministratore Delegato di Hoffmann Italia. “Mettiamo quindi a disposizione la nostra rete di vendita capillare, l’ufficio commerciale, l’ufficio tecnico, la chat, il blog e così via. Per quanto riguarda la rete di vendita commerciale abbiamo più di 80 tecnici che visitano quotidianamente (circa 200-300 visite al giorno) gli stabilimenti produttivi dei clienti e che intercettano i bisogni, le criticità e le sfide in tutte le aree: quella dell’approvvigionamento, dello stoccaggio, della pianificazione della produzione, della produzione stessa, della qualità di montaggio e della manutenzione”.
Le sfide del futuro
Insomma, Hoffmann conosce molto bene i propri clienti e così anche le sfide che ogni giorno questi devono gestire. A tal proposito Alessandro Gentili ha esposto quelle che sono, effettivamente, le sfide e le opportunità principali per i clienti:
VUCA, acronimo di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità – queste situazioni riducono la capacità di analisi e di predizione e, quindi, si rende necessario reingegnerizzare i processi e tutte le filiere produttive e pervenire a un’organizzazione più snella, flessibile, adattiva, veloce e sicura.
La pressione competitiva Extra CEE – le produzioni industriali che una volta erano il fiore all’occhiello dei sistemi industriali europei come l’automobile ma anche l’elettrodomestico e l’energia oramai sono divenute appannaggio esclusivo dei paesi Extra CEE.
La domanda crescente di qualità e cost saving – spesse volte la competizione si svolge con pratiche sleali o, addirittura, in disparità di condizioni e avviene un paradosso. Da un lato c’è la richiesta di comprimere i costi dei manufatti e le aziende sono quindi obbligate a reingegnerizzare i processi, spremere i fornitori e recuperare licenze; dall’altra, questo non deve avvenire a discapito della qualità del prodotto, del servizio e della velocità delle consegne.
La riduzione dei lotti di produzione – quello che rimane in Europa e in Italia sono solo lavorazione di piccoli lotti o produzione di prototipi, il che pone delle sfide completamente diverse come una riorganizzazione delle risorse, nonché il cambio degli attrezzamenti delle macchine e degli utensili.
La strozzatura delle catene di fornitura – queste sono sempre più frequenti e inducono molti clienti a dotarsi di fornitori flessibili e sistemi di approvvigionamento digitali, snelli e sicuri.
La carenza di competenze specialistiche – sono dovute per lo più all’invecchiamento della popolazione e al calo demografico porta invece a una riduzione dell’offerta di forza lavoro; d’altro canto, i cambiamenti tecnologici stanno determinando l’obsolescenza delle professionalità esistenti che conduce alla carenza di competenze specialistiche.
La sostenibilità – l’obiettivo è nobilissimo ma la tassa da pagare è molto alta e obbliga i clienti, così come i loro fornitori, a dei grandi investimenti che devono portare tutta la filiera produttiva e la catena di fornitura al raggiungimento degli obiettivi ESG.
L’elettrificazione e l’automotive – anche qui gli obiettivi di riduzione di emissione del dell’anidride carbonica stanno determinando una trasformazione industriale e una compressione di un settore e del suo potenziale di mercato che era trainante per il nostro sistema industriale, quindi, anche qui c’è l’esigenza di un riposizionamento strategico e di una riorganizzazione di tutte le risorse: produttive, umane, tecnologiche, economiche.
I nuovi materiali – il progresso tecnologico sta offrendo la possibilità di integrare dei nuovi materiali che portano a miglioramenti delle proprietà meccaniche come la leggerezza, la resistenza, la sostenibilità. Inoltre, tutti i materiali riciclabili permettono delle produzioni molto più ecologiche ma, questi nuovi materiali (ovvero le plastiche con polimeri rinforzati, le superleghe, la sterilite o i materiali compositi) richiedono spesso delle nuove macchine utensili e delle strategie di lavorazione o dei parametri di lavorazione degli utensili completamente diversi, bisogna quindi essere sempre al fianco del cliente per supportarlo in questo percorso di trasformazione.
I cambiamenti tecnologici – sono tanti e tra questi ci sono l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things e i digital twins che impongono l’esigenza di fare dei grandi investimenti insieme alla necessità di avere imprenditori e manager sapienti in grado di gestire le nuove tecnologie.
La connettività – qui l’obiettivo è quello di connettere e di integrare i materiali prodotti, le persone e le macchine attraverso il cloud computing e l’internet delle cose.
La digitalizzazione dei processi organizzativi e produttivi – questa è certamente alla base dei cambiamenti tecnologici e li rende possibili e semplificati avendo un controllo sui processi produttivi, tracciandoli e facendo delle analisi in grado di predire e di pianificare.
Un ecosistema integrato
L’obiettivo di Hoffmann Group è quello di non lasciare da soli i propri clienti a gestire queste sfide e tutte queste opportunità. La risposta dell’azienda è quella di costruire un ecosistema capace di integrare tutte le soluzioni, i prodotti e i servizi di software mantenendoli connessi tra di loro in un equilibrio dinamico. Il fine è di creare dei benefici lungo tutta la catena di formazione del valore del cliente permettendogli di avere un’esperienza di approvvigionamento e di acquisto semplice, fluida e senza soluzione di continuità.
“In questo contesto abbiamo sviluppato una strategia che contempla soluzioni integrate capaci di sostenere i nostri clienti fin da subito”, spiega Gentili. “La forza della nostra proposta è proprio questa: abbiamo soluzioni che già nell’immediato possono intervenire sui nodi critici del processo produttivo e massimizzare la produttività dei nostri clienti. Le nostre soluzioni sono mirate, ma fanno parte di una visione olistica; intervengono cioè là dove necessario, ma sono anche scalabili e in grado di dialogare tra loro. Il mio consiglio alle aziende è di non perdere tempo e intervenire subito dal nodo più critico del proprio processo e attivare così un percorso virtuoso di efficientamento a lungo termine”.
Come avere un impatto sulla produttività
“Se dovessimo descrivere in una parola il terreno su cui si gioca la partita nel settore industriale questa è ‘produttività’, intesa come l’utilizzo ottimale dei fattori produttivi, capitale e lavoro”, racconta Roberto Bevilacqua, Head of Product Management di Hoffmann Italia. “In molte realtà, tuttavia, sono le dispersioni – come la non immediata disponibilità degli utensili, i lunghi tempi di attrezzaggio delle macchine, i fermi macchina imprevisti e la redazione manuale di documenti – a prevalere sulla ricerca di quelle sinergie che favoriscono un flusso produttivo fluido e ottimale”.
Vengono infatti disperse spesso preziose risorse e, nel processo produttivo di alcune imprese queste risorse vengono consumate senza che ci sia produttività. I casi più tipici sono quelli di macchinari non utilizzati appieno e non sfruttati al 100% del loro potenziale. Il secondo punto è invece positivo: agire sul processo affinché questo fluisca al meglio e quindi in sinergia in modo che, le diverse fasi, diano una produttività maggiore di quella preventivata. La strategia di Hoffmann Group ha l’obiettivo di individuare proprio queste sinergie e ovviare alle criticità più diffuse nelle officine meccaniche proponendo soluzioni integrate e scalabili, elencati, nel corso della conferenza stampa, da Roberto Bevilacqua:
Digital Product – al centro di tutto ci sono i prodotti digitali che compongono il sistema nervoso centrale dell’azienda e che Hoffmann Group ha denominato, nello specifico, Connected Manufacturing e Connected Metrology: si tratta di software che servono a una gestione ottimale del processo di produzione e che mettono in rete gli utensili delle macchine, delle attrezzature e degli strumenti di misura così da ottimizzare il processo. Questo fa in modo che il processo utilizzi il numero minore di risorse sapendo sempre cosa si sta utilizzando, di che cosa si ha bisogno e come eventualmente approvvigionarlo. Attraverso questi software tutti i macchinari e tutti gli strumenti dell’azienda possono dialogare tra di loro. Possiamo dire che, una volta implementato, questo è lo strumento che può consentire il salto di qualità e l’eliminazione di gran parte delle dispersioni.
Automazione GARANT – un concetto più semplice è quello dell’automazione Garant che si basa sul caricamento in macchina dei particolari da lavorare e delle attrezzature. Hoffmann Group possiede due diverse soluzioni, una che serve al caricamento in macchina dei pezzi da lavorare e l’altra che serve al caricamento in macchina delle attrezzature. Queste soluzioni possono ovviare al problema dei fermi macchina perché consentono un attrezzaggio e un caricamento delle macchine molto più rapidi oltre a una programmazione più veloce e intuitiva.
Vending solutions – le veding solutions sono sistemi per la gestione e la distribuzione automatica delle scorte di utensili e altri materiali ausiliari. Questi permettono il monitoraggio dei consumi e delle scorte minimizzando inoltre lo spreco e ottimizzando lo stock permettendo riordini automatizzati. Si tratta di un sistema che si connette con altre soluzioni di cui Hoffmann Group dispone. Infine, Hoffmann Group aiuta anche il cliente proponendo il conto deposito.
Tool Concept – un servizio italiano che si basa sulla progettazione dei cicli di lavoro e delle attrezzature necessarie per ottimizzare la produzione. Questo serve a ovviare la problematica che spesso si verifica da parte del cliente di non avere risorse dedicate all’ottimizzazione del ciclo e anche alla realizzazione di attrezzature speciali. In questo senso Hoffmann Group offre anche soluzioni personalizzate che consentono un salto di qualità al cliente che vedrà un incremento della propria produttività e un risparmio considerevole.
HCT (Hoffman Connecting Tools) – sono strumenti di misura con una nuova logica di connettività, semplice ed efficace. Questi permettono la digitalizzazione delle operazioni relative al controllo qualità, la trasmissione dati semplice e sicura via Bluetooth e una gestione del sistema che non necessita di personale particolarmente esperto. Da decenni esistono software per la raccolta dati, ma qui la novità è nella semplicità nell’utilizzo grazie anche alle interfacce intuitive che permettono di lavorare con delle applicazioni connesse allo smartphone.
L’utensile
Ruolo centrale nella strategia di Hoffmann Group è rivestito dagli utensili da taglio, che nell’ottica di una maggiore produttività oggi richiedono un netto cambio di mentalità: non tanto la durata, quanto la prestazione dovrebbe essere il criterio prevalente nella loro scelta.
“Gli utensili da taglio in realtà incidono pochissimo sui costi di produzione”, spiega Davide Osti, PM Cutting Tools & Clampings. “Tuttavia, scegliendo la strategia di lavoro adatta e utensili performanti in base ai corretti parametri, è possibile ridurre i costi di produzione unitari anche di un 15% e aumentare notevolmente la produttività. A fine giornata, è meglio aver prodotto cinque pezzi in più che aver risparmiato 3 euro sull’utensile”.
Se, nei tempi inattivi, è possibile ottenere un incremento della produttività tramite l’automazione e la robotica e attrezzaggi veloci, durante la fase di lavoro, sono infatti le strategie di lavoro – HPC, MTC, HSC, TPC, ecc. – e utensili da taglio più performanti a fare la differenza. In questo, Hoffmann Group eccelle grazie agli utensili di qualità superiore GARANT Master, un‘ampia gamma caratterizzata dalle alte prestazioni che consente di realizzare qualsiasi lavorazione, di qualsiasi materiale, con qualsiasi strategia di lavoro.