Il documento del Comitato Grande Industria per migliorare la transizione verde

Unindustria Padova

 

Un impegno, messo nero su bianco dalla grande industria di Venezia e Porto Marghera, “per migliorare la propria sostenibilità, con azioni condivise volte ad incrementare l’efficienza e traghettare il territorio alla trasformazione sostenibile” e all’«obiettivo climate-neutral entro il 2050». Assolvendo, come cluster, al ruolo di traino innovativo del tessuto locale, opportunità di agevolazioni (normative ed economiche), attrazione di investimenti in R&D sostenibile, ma anche rete relazionale per risolvere procedure e difficoltà burocratiche che rallentano i progetti di innovazione sostenibile.

È il Manifesto della Sostenibilità realizzato dal Comitato Grande Industria di Confindustria Veneto Est, con la partecipazione di PwC, e presentato in anteprima alla “Settimana della Sostenibilità” in corso a Treviso, nell’ambito dell’evento in collaborazione con 4.Manager.

“Il primo dato che emerge dal nostro Manifesto è che questo territorio, a partire da Porto Marghera, rappresenta un esempio di gestione intelligente e pragmatica dei processi di transizione energetica, un modello che vogliamo portare all’attenzione nazionale”, dichiara Michele Viglianisi, Vicepresidente Confindustria Veneto Est per Ambiente e Sicurezza e Presidente del Comitato Grande Industria. “Sostenibilità che diventa quindi chiave di sviluppo, se gestita secondo una logica integrata ESG (ambientale, sociale ed economica insieme). Lo è per le grandi imprese, che hanno spesso proiezione internazionale e capacità di investire per adottare modelli avanzati, di cui poi le stesse diventano driver per la diffusione di buone pratiche. Ma è anche tutto il territorio ad essere esempio di sostenibilità, ai vertici nazionali ed europei per livelli di economia circolare, incremento dei green job, condivisione sociale nei cittadini e nella Pubblica Amministrazione. Ci sono punti di forza e ci sono punti di debolezza, dalla lunghezza degli iter autorizzativi alla burocrazia, dall’accesso al credito alla mancanza di risorse umane. Dopo il Manifesto, ci concentreremo con appositi gruppi di lavoro nell’elaborare delle proposte per superare queste criticità e continuare in un percorso di miglioramento degli indici di sostenibilità”.

“Ringrazio molto il Comitato Grande Industria e il suo Presidente Michele Viglianisi per avere avviato questo grande progetto di attenzione al territorio, partito da Venezia Rovigo e ora patrimonio di tutta Confindustria Veneto Est”, dichiara Vincenzo Marinese, Vicepresidente Vicario Confindustria Veneto Est. “È significativo che sia la sostenibilità la linea guida che ha accompagnato questa analisi, quale fattore primario per lo sviluppo futuro, in chiave ambientale, sociale ed economica. Il Manifesto ci incoraggia a guardare avanti, considerando i molti punti di forza del nostro territorio, e dà ulteriore forza alla candidatura di Venezia come Capitale mondiale della sostenibilità”.

 

Confindustria Veneto Est

Vincenzo Marinese, Vicepresidente Vicario Confindustria Veneto Est

 

“Il Manifesto della sostenibilità rappresenta un documento di grande valore, perché ascolta le reali esigenze delle aziende”, commenta Fulvio D’Alvia, Direttore Generale di 4 Manager. “Servono competenze manageriali tecniche e trasversali, per accompagnare le imprese. La definizione del profilo professionale del manager della sostenibilità, nelle sue componenti ESG, è un passo fondamentale sul quale sono impegnate le Parti Sociali. Sarà imprescindibile il ruolo di traino delle Grandi imprese che sapranno affiancare le PMI dell’indotto nei processi di trasformazione. Le iniziative di politica attiva di 4.Manager vanno in questa direzione, per superare il mismatching in ambito manageriale”.

Il documento del Comitato Grande Industria di Confindustria Veneto Est candida Venezia e in particolare Porto Marghera, a modello nazionale di transizione energetica ed ecologica efficace ed inclusiva, esportabile in altre aree del Paese. Grazie alla riconversione sostenibile e investimenti per l’innovazione realizzati dalle aziende insediate negli ultimi cinque anni (oltre 3 miliardi e altri 2 stanziati): dalla prima riconversione al mondo di una raffineria tradizionale in bioraffineria; alla costruzione di un impianto per lo stoccaggio e la distribuzione di Gnl; alla realizzazione, da parte di una multinazionale, di un piano innovativo per diventare il produttore di riferimento dei sali di litio (essenziali per le batterie dei motori elettrici); così come la riconversione delle centrali elettriche che ha dato a Venezia il primato in Europa per la più grande turbina costruita; al primo distributore di idrogeno in Italia e, oggi, al ruolo di Hydrogen Park per lo sviluppo a Marghera dell’hub veneto dell’idrogeno. Ai progetti in corso, tra i quali la sostituzione di forni e sale compressori nel settore siderurgico, la riconversione dell’impianto di cracking, il potenziamento dei trasporti su ferro, l’elettrificazione di banchine, dello scalo portuale e delle linee legate alle Olimpiadi Milano Cortina 2026, e molto altro ancora.

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