L’Emilia-Romagna, è oggi la terza area del paese per numero di macchine utensili e sistemi di produzione installati, pari al 14,5% del totale del parco macchine italiano. L’area ha dimostrato di saper meglio rispondere alla crisi rispetto a quanto fatto dal resto del paese, come dimostra il lieve calo, (-3,1%), subito dal parco macchine installato nel 2014 (a confronto con la rilevazione precedente 2005), decremento non paragonabile al -11% registrato su base nazionale.
In virtù di questa performance, l’Emilia Romagna ha ottenuto il terzo posto tra le aree del paese per numero di macchine presenti negli stabilimenti metalmeccanici a scapito del Piemonte scivolato in quarta posizione. D’altra parte si tratta di un risultato frutto del progressivo avanzamento dell’area che, negli ultimi venti anni, ha visto crescere il suo peso in modo costante.
Differente invece è il riscontro relativo all’età dei macchinari presenti che, anche in Emilia-Romagna come nel resto del paese, risultano decisamente più vecchi rispetto a dieci anni fa.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati relativi all’area dell’Emilia Romagna proposti dalla ricerca “Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana”, indagine effettuata con cadenza decennale e giunta alla sua quinta edizione. Realizzata da Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, con il contributo di Ministero dello Sviluppo Economico e ICE, la ricerca è stata illustrata, questo pomeriggio, a Bologna nell’ambito di LAMIERA, la manifestazione di settore in scena a fierabologna fino a sabato 14 maggio.
All’incontro, sono intervenuti: Barbara Colombo, vice presidente Ucimu-Sistemi per produrre Luca Rossi, vice direttore Confindustria Emilia-Romagna, Stefania Pigozzi, responsabile Centro Studi & Cultura di impresa Ucimu-Sistemi per produrre, Giuseppe Sceusi, presidente Marposs Italia, Gaudenzio Preti, Process Engineering Supervisor, ZF TRW. A moderare Marco Madonia, giornalista de il Corriere di Bologna.
Sono 305.520 le macchine utensili installate nelle imprese censite dall’indagine. Nel 2005 (anno della precedente rilevazione) erano oltre 340.000 le macchine presenti nelle circa 3.000 imprese considerate. Il campione risulta ridotto rispetto all’edizione precedente a causa del ridimensionamento che la crisi ha imposto all’industria manifatturiera nazionale. Il 75% del totale delle imprese censite presenta almeno una macchina utensile.
Condotto su un campione rappresentativo di oltre 2.500 imprese (con più di 20 addetti), lo studio fornisce il quadro su: età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione (per settore, dimensione di impresa, aree territoriali) del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del paese, al 31 dicembre 2014.
In questo senso, esso fotografa lo stato dell’industria manifatturiera (metalmeccanica) italiana, proponendo indicazioni in merito al grado di competitività dell’intero sistema economico nazionale. Le unità produttive censite sono pari al 16,1% dell’universo delle imprese del settore e al 22,9% degli addetti impiegati.
Le aziende emiliano-romagnole che hanno fornito i propri dati per la realizzazione dell’indagine sono 321.