Hexagon: l’interscambio come base per innovarsi

Nel corso di una ripresa più rapida del previsto, la divisione Production Software di Hexagon va avanti con successo grazie a un portafoglio prodotti aggiornato e nuove strategie per incontrare i propri clienti.

Di Eva De Vecchis

Per Hexagon Manufacturing Intelligence – gruppo esperto nel settore dei sensori, dei software e delle soluzioni autonome – questo 2021 è cominciato in positivo e con una netta ripresa rispetto al precedente anno colpito dalla crisi sanitaria e dal conseguente lockdown. Eppure, è proprio in un momento di difficoltà che qualsiasi cliente lungimirante vuole pianificare al meglio il proprio futuro investendo su un flusso produttivo più smart. A confermarlo è Stefano Simonato, direttore generale di Procam Group (parte della Divisione Production Software di Hexagon) che ne parla con La Subfornitura, accennando non solo al sempre più aggiornato portafoglio di soluzioni aziendali, ma anche all’inaugurazione degli show room, centri dislocati su territorio nazionale nati per mostrare le integrazioni in ambito manufacturing: un modo nuovo per far sì che il cliente riceva soluzioni efficaci, digitali e intelligenti.

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Stefano Simonato, direttore generale di Procam Group

Stefano Simonato, come state portando avanti l’attività in questo periodo di ripresa?

I primi tre mesi del 2020 e del 2019 sono stati due periodi di crescita. L’impatto più forte del lockdown è stato ad aprile e maggio 2020, quindi il primo trimestre dello scorso anno dava ancora buoni risultati. In questo senso, se mettessimo a confronto i primi tre mesi del 2020 e i primi tre del 2019 risulterebbero entrambi in crescita.  

Chiaramente quest’anno c’è stata una netta ripresa rispetto al 2020 anche sulle indicazioni del Q2, in questo caso però dobbiamo confrontare due trimestri molto diversi tra loro, perché durante i primi tre mesi del 2021 è stata evidente una forte attività da parte delle aziende: a partire dall’aumento degli acquisti di macchinari e forniture software rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso, dove eravamo in pieno lockdown con incertezze elevate. In conclusione mi sento di dire che la nostra non è stata una lenta ripresa, ma una forte ripresa.

Nel corso della crisi sanitaria, su quali prodotti avete puntato di più, e da aziende di quali settori avete ricevuto maggiori richieste?

La divisione Production Software di Hexagon ha un ampio portafoglio di soluzioni che si indirizza su diversi comparti di mercato. Non solo software orizzontali per gestire più tipologie di macchinari, ma anche soluzioni verticali in determinati settori come lo stampo, o macchinari di pressopiegatura della lamiera. Ci sono stati, in effetti, dei settori applicativi che hanno richiesto maggiormente le nostre soluzioni. Tra questi il prodotto VISI, che si occupa di progettazione e gestione dello stampo e che ha avuto un netto valore di crescita nel corso del primo trimestre di quest’anno. In generale, lo stampo è stato quello con più alta richiesta in ambito automotive. Anche il settore dell’energia ha avuto un impatto positivo nel primo trimestre: con soluzioni di mercato come EDGECAM ed ESPRIT copriamo in maniera ottimale l’ambito produttivo sul mercato. Questo è evidente soprattutto se si guarda ad alcuni settori di nicchia (come appunto l’energia), che hanno avuto una ripresa importante. Altro aspetto positivo, più legato al 4.0, è la crescita della soluzione ERP per gestire tutto il processo produttivo. In questo ambito offriamo il prodotto WorkPLAN, che è non solo tra i più conosciuti sul mercato, ma anche tra i più richiesti nel primo trimestre 2021. Ci tengo a sottolineare che, rispetto a qualche anno fa, quando l’esigenza dei clienti era solo quella di avere una soluzione per ottenere benefici fiscali o per gestire bene l’iperammortamento, dalla fine dello scorso anno ad oggi c’è un interesse più forte nell’applicare queste soluzioni in azienda per farle fruttare a livello produttivo.

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Collegare tra loro più divisioni di Hexagon è un modo nuovo per offrire ad un cliente finale una soluzione che si rivela unica.

Viste le difficoltà ad incontrare di persona i clienti, come è stato portato avanti il servizio di assistenza e supporto ai contoterzisti?

Durante lo scorso anno c’è stata maggiore difficoltà perché non avevamo la possibilità di assistere il cliente di persona. Chiaramente il software aiuta molto in questo processo perché permette di lavorare da remoto con più facilità. Abbiamo gestito sia la formazione che l’utilizzo del software a distanza attraverso una modalità di cui prima approfittavamo moto meno. Questo nuovo modo ci ha insegnato molto, sia a noi che agli utenti finali, a riutilizzare dei metodi di rapporto, di dialogo e di assistenza più veloci. Inoltre il nostro prodotto, essendo un software e non un macchinario, si presta particolarmente a questo tipo di scambi. Il rapporto umano ci è mancato molto perché fondamentale, ma non ci sono state conseguenze dannose di nessun genere durante questa fase “da remoto”.

Cosa può dirci sulla vostra evoluzione da “semplice” fornitore di software CAD/CAM a partner globale nel processo di digitalizzazione del cliente, non solo per la progettazione e lavorazione meccanica, ma in ogni fase, dalla ricezione dell’ordine alla consegna?

È un punto interessante. Noi siamo da oltre vent’anni nel settore della fornitura di software CAD/CAM e nel tempo abbiamo ampliato la nostra visione, fino ad offrire soluzioni forti e integrate che sappiano rispondere alle esigenze delle aziende produttive che vogliono avere una gestione più automatizza, digitalizzata e più smart. Tra i vari temi che stiamo approfondendo in Hexagon c’è anche quello dell’integrazione tra le varie divisioni, come la metrologia, il software per il calcolo di elementi finiti e soluzioni di produzione. Questo ci permette di offrire una risposta che sia il più possibile integrata e interfacciata: un interscambio dei dati che dia una soluzione effettiva, digitale, intelligente ad una o più aziende produttive. Lo abbiamo fatto su più temi, ad esempio il concetto di Reverse Engineering che tocca sia aspetti di metrologia, cioè di scansione e ricostruzione di un modello, ma anche la fase produttiva o riproduttiva di ricreazione. Anche l’Additive Manufacturing può toccare tanti altri mondi all’interno di un’azienda, non solo la semplice stampa 3D fine a se stessa, ma anche una maggiore consapevolezza sul “come  e cosa stampo”, nel senso di strutturare e studiare un particolare che viene realizzato e che abbia delle funzionalità meccaniche specifiche. Collegare tra loro più divisioni di Hexagon è un modo nuovo per offrire ad un cliente finale una soluzione che si rivela unica. 

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NCSIMUL, il software che permette di simulare le azioni delle macchine utensili di tornitura, fresatura e multitask

Il vostro NCSIMUL è un software di simulazione CNC all-in-one che gestisce l’intero processo di lavorazione: quanto è importante per gli utenti supervisionare il percorso utensile per migliorare l’efficienza della propria produzione?

Anche questo è un tema molto più sentito di prima. Un tempo veniva affrontato da aziende un po’ più strutturate e con tecnologie più elevate mentre ora è più alla portata di tutti. La necessità di certificare un progetto e la possibilità di accertarne la realizzabilità prima era richiesto dai clienti finali che avevano la necessità di sapere se c’erano difficoltà nella realizzazione del prodotto. Adesso invece, sempre di più, questa necessità di certificare un codice e non avere sorprese in macchina sta crescendo anche nella produzione meccanica generale, terzisti o subfornitori. Per questo motivo abbiamo voluto portare avanti un webinar dedicato alla certificazione e sicurezza del percorso utensile: siamo entrati più nel dettaglio dell’argomento e abbiamo fornito degli strumenti di certificazione del codice dopo la fase CAM. Questo è ciò che serve in un’azienda che voglia essere il più possibile smart, evitando le brutte sorprese. Che si tratti di collisioni in macchina o di rischi di rottura e surriscaldamento è importante essere certi della sicurezza del prodotto. NCSIMUL di Hexagon è un cardine per queste soluzioni e poterlo integrare con l’ambiente CAM è importante per dare una perfetta certificazione finale del codice. 

Tra qualche mese sarà il momento di EMO 2021, cosa vi aspettate da questa nuova edizione finalmente in presenza? 

L’EMO sarà una grande opportunità per noi, trattandosi di una fiera di riferimento per il settore non mi aspetto grandi sorprese in senso negativo. Nel frattempo organizzeremo degli eventi locali per fare in modo che i clienti possano intervenire presso i nostri show room. Nei centri dimostrativi Hexagon, porteremo avanti degli incontri dedicati al grande tema dell’integrazione tra le nostre divisioni interne. 

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Quali sono le ultime novità di Hexagon?

Prima di tutto vogliamo ripartire con il contatto cliente e mostrare al meglio le integrazioni possibili, in ambito manufacturing, presso i nostri show room. Da poco abbiamo inaugurato un primo centro espositivo a Pomigliano D’Arco (NA) dedicato al settore Aerospace, dove ci sono molti dei nostri clienti più importanti. Un altro centro è nato presso l’area industriale di Caponago (MB), dove è stato attivato un secondo show room che mostra non solo la parte della metrologia classica di Hexagon, ma anche come si interfacceranno i nostri software CAM in abito produttivo e come far interagire sia le macchine di scansione e di misura, sia il software di controllo di processo che analizza i particolari lavorati. Mostreremo questo flusso logico che tocca più temi in ambito produttivo e lo faremo grazie a questi due nuovi centri dimostrativi che sono solo il preludio ai molti altri che nasceranno.

Quali le vostre prospettive per il futuro? Crede che il vostro settore potrà riprendersi in tempi brevi? 

All’interno della nostra divisione Production Software non ho mai visto cali importanti. Chiaramente, parlando di software di gestione ci riferiamo ad investimenti ridotti rispetto a quelli richiesti per un macchinario, ma c’è da dire che il cliente interessato a pianificare correttamente il futuro sfrutta proprio i momenti di crisi per pianificare un flusso produttivo più smart. I periodi morti, infatti, offrono il tempo sufficiente per implementare le proprie soluzioni, cosa che risulterebbe complicata in un momento in cui la produzione è al limite. Non abbiamo mai avuto cali drammatici ma una crescita per lo più regolare che ci permette di progredire.