L’economia del futuro sarà profondamente influenzata dai segni indelebili che lascerà il Covid. Se è difficile prevedere con precisione l’uscita dal tunnel, è invece possibile immaginare quali imprese ne usciranno vincenti. Lo saranno quelle che, innovando processi, prodotti e servizi ma soprattutto strategia e modello di business, avranno saputo cavalcare nei prossimi mesi i trend di cui il Covid ha accelerato l’impatto industriale: transizione tecnologica e digitale, sostenibilità, approccio ai mercati internazionali. Una «trasformazione» strategica nella nuova normalità ma che è ancora una lacuna per molte piccole e medie aziende italiane, se è vero che solo il 26% può contare su tecnologie e processi produttivi digitalizzati e solo una su dieci ha un programma globale che guida i progetti di innovazione 4.0 (Osservatori Digitale e Industria 4.0 Politecnico di Milano).
Accelerare la transizione tecnologica e organizzativa per la ripresa è l’obiettivo di “Innovation Workout”, il nuovo progetto strategico di formazione interattiva e interventi dedicati di Assindustria Venetocentro per consentire alle imprese di superare gli effetti della crisi pandemica e rilanciarsi attraverso il rinnovamento tecnologico e dei modelli di impresa, con soluzioni distintive, supporti consulenziali e anche finanziari per investimenti nella transizione digitale, in sinergia con l’«ecosistema» territoriale dell’innovazione e trasferimento tecnologico rappresentato dalle società Galileo Visionary District e t2i.
Il progetto prevede un programma quindicinale di talk e webinar, della durata di un anno (fino a gennaio 2022), con esperti accademici e aziendali, business leader e casi internazionali rivolto agli imprenditori per esplorare i cinque campi (strategia, processo, prodotto, mercato e risorse umane) e le molteplici dimensioni dell’innovazione: modello di business, data driven economy, intelligenza artificiale e manifattura additiva, sistemi integrati prodotto-servizio, economia circolare, design sostenibile, catene globali del valore, persone e competenze, change management. Ovvero, cultura aziendale flessibile, aperta al cambiamento.
“Abbiamo sempre parlato di Industria 4.0 come leva per la competitività”, ha dichiarato Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro. “L’esperienza drammatica di quest’ultimo anno ha messo ancora di più in evidenza l’importanza di una flessibilità organizzativa e tecnologica, prima per la continuità produttiva nelle imprese, il lavoro a distanza, la salvaguardia di servizi pubblici essenziali, oggi per il cambio di paradigma indispensabile per rimanere nelle filiere internazionali ed accelerare la ripresa. La transizione innovativa e la digitalizzazione è un’urgenza del territorio e del Paese, dobbiamo fare presto. Nello stress pandemico, un terzo delle nostre imprese ha aumentato gli investimenti digitali. La priorità per la nostra Associazione – continua Destro – è quella di aiutarle, anche attraverso un quadro stabile di incentivi, potenziare le infrastrutture a banda ultra-larga nelle aree non coperte, colmare il gap di competenze, anche attraverso progetti come quello che oggi presentiamo. Dotarci di una nuova strategia organizzativa e di prodotto supportata da una politica digitale da attuare il più velocemente possibile, investendo i miliardi europei in arrivo in Italia. La rete dei poli d’innovazione, come Parco Galileo e t2i, il Competence Center, le Università e centri di ricerca, rappresentano l’ecosistema su cui fare leva per massimizzare le sinergie e le azioni in campo”.
“La pandemia ha aumentato la consapevolezza del bisogno di innovazione e tecnologia messo a nudo la distanza tra le aziende che erano già pronte ad adattarsi ai cambiamenti, grazie a organizzazioni agili, competenze digitali e tecnologie diffuse, e le aziende che erano in ritardo”, ha sottolineato Nicola Michelon, consigliere delegato di Assindustria Venetocentro per la Ricerca e Innovazione. “Da qui la nostra scelta di impegnarci in un progetto strategico volto a ridurre tale distanza, accompagnando le imprese, soprattutto quelle di più piccola dimensione, a compiere il salto culturale necessario alla riprogettazione complessiva del modello di business, a leggere i segnali di cambiamento del mercato e incorporare le tecnologie emergenti, diventando così più agili, robuste e resilienti. Abbiamo voluto dare un segnale forte, anche alle istituzioni, mettendo in campo uno sforzo straordinario, sinergico con due importanti incubatori di innovazione e trasferimento tecnologico, che aiuti le imprese a cambiare pelle, perseguire l’equilibrio tra strategia, tecnologia e fattore umano che farà la differenza per una rinnovata competitività”.
“Siamo orgogliosi di partecipare ad un progetto che è perfettamente in linea con la mission di un parco scientifico la cui funzione è proprio quella di contribuire ad accelerare l’evoluzione tecnologica del tessuto economico e produttivo di riferimento”, ha spiegato Paolo Giopp, presidente del Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District. “Chi ha introdotto in questi anni elementi di innovazione nei propri processi produttivi, nel prodotto o nell’organizzazione, sa che ciascun intervento non è a se stante. L’innovazione quasi sempre diventa la scintilla di un’evoluzione integrata dell’intera azienda. Sapere governare al meglio questi processi, coglierne le opportunità è la vera sfida che l’impresa si trova davanti in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Questo ambizioso percorso formativo vuole offrire alcuni strumenti per potere leggere le nuove sfide e ottenerne i migliori vantaggi”.
“’Innovation Workout’ è un percorso strutturato in 20 incontri interattivi per allenarsi alla innovazione che deve divenire priorità costante in ogni azienda in tempi complicati ed imprevedibili come questi”, ha concluso Giorgio Zanchetta, presidente di t2i trasferimento tecnologico e innovazione. “Al centro del percorso una riflessione estesa sul valore generato dalla impresa, sul suo modello di business e le possibilità di evoluzione verso la sostenibilità e grazie alle tecnologie digitali. La collaborazione con l’associazione vedrà inoltre l’offerta di servizi personalizzati per le imprese associate per facilitare la trasformazione del modello di impresa alla ricerca di un rinnovato vantaggio competitivo”.