Oltre la tecnologia: quando l’innovazione è anche sociale

La sede centrale di Omal a Rodengo Saiano (BS)

La sede centrale di Omal a Rodengo Saiano (BS)

Un modello di business che non tiene conto soltanto dell’alto livello qualitativo e tecnologico dei prodotti, ma anche dell’impatto dell’attività sulla società e l’ambiente: Omal è la prima azienda a perseguire in modo sistematico questo obiettivo nel proprio settore, che è quello della costruzione di valvole (pneumatiche, a sfera e a farfalla) e attuatori per numerose applicazioni industriali.
Lucia Dal Negro è dall’inizio del 2016 social innovation manager del gruppo Omal, che ha sede centrale a Rodengo Saiano, in provincia di Brescia, e circa 130 dipendenti, includendo la consociata Actuatech. “L’innovazione sociale è uno dei driver che deve portare l’azienda a migliorare, sul fronte interno, la gestione dei processi e della comunicazione fra i diversi reparti e, all’esterno, la reputazione del brand”, spiega Dal Negro. “Quello che conta, insomma, non è solo la performance del prodotto, ampiamente riconosciuta, ma anche la filosofia aziendale, gli standard adottati e le logiche organizzative che vi stanno dietro”.
L’innovazione sociale amplia lo sguardo sull’impresa, che non viene identificata esclusivamente con il prodotto che fa, ma anche con la capacità di tessere relazioni con il territorio, gli enti e le comunità con cui si trova a interagire.
Gestire e allineare le diverse attività che portano in questa direzione, con lo scopo di consolidare il posizionamento d’eccellenza sul mercato, è il compito del team coordinato da Lucia Dal Negro. “In quest’ottica rientrano anche il codice etico, il bilancio di sostenibilità e le certificazioni, cioè plus che già esistono in azienda ma che finora non erano stati considerati come strumenti di allineamento tra l’etica aziendale e le aspettative del mercato.
Anche le industrie che utilizzano le nostre soluzioni hanno bisogno a loro volta di ricevere queste informazioni per rafforzare la percezione della propria qualità e credibilità. Realizziamo prodotti e tecnologie di altissimo livello: ora il passo da compiere è quello di migliorare ulteriormente l’organizzazione interna e l’impatto socio-ambientale di tutti i nostri processi”.

Prima del laboratorio creativo con tutti i manager dell’azienda, gli scolari sono stati accolti e accompagnati nei diversi reparti dello stabilimento

Prima del laboratorio creativo con tutti i manager dell’azienda, gli scolari sono stati accolti e accompagnati nei diversi reparti dello stabilimento

Già certificata ISO9001 per il sistema di gestione della qualità, ISO14001 per il sistema di gestione ambientale, Omal è in procinto di ottenere la certificazione OHSAS 18001 per il sistema di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori. Ha inoltre iniziato il percorso di condivisione dei principi del Global Compact, l’iniziativa delle Nazioni Unite che promuove un’economia globale sostenibile, rispettosa dei diritti umani e del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e della lotta alla corruzione. “Saremo i primi costruttori di valvole e attuatori a far parte di questo network internazionale, che ci solleciterà a comunicare continuamente e meglio ciò che stiamo facendo come impresa, inducendoci a produrre documenti e dati sempre più precisi, completi e trasparenti”, sottolinea Dal Negro.
I progetti di innovazione sociale avviati da Omal si muovono sia sul piano internazionale, sia locale. L’azienda ha avviato infatti una serie di attività in collaborazione con gli “stakeholder” del territorio, tra cui le scuole, il Comune e vari istituti di assistenza.
“Non si tratta di filantropia, che si esprime prevalentemente attraverso l’elargizione di somme di denaro. Mettiamo invece a disposizione le qualità umane dei dipendenti di Omal che accettano di dedicare qualche ora di lavoro al servizio della comunità: raccontando per esempio la propria professione alle scolaresche nel corso di incontri e laboratori, contribuendo alla manutenzione delle aree verdi comunali oppure assistendo e accompagnando gli anziani o i minori ospedalizzati.
L’obiettivo di Omal è diventare un attore sociale del proprio territorio, che è una cosa diversa dal fare beneficenza o sponsorizzazioni. Crediamo che anche questo contribuisca a differenziarci sul mercato, in un processo di rivisitazione del vero senso di produrre made in italy”.
Per prepararsi a questo anno di svolta, nel 2015 Omal ha condotto un progetto pilota nella scuola primaria di Rodengo Saiano. “I colleghi si sono impegnati a illustrare agli alunni di quarta elementare cosa significhi lavorare in un’azienda e creare ricchezza per la comunità, in un modo accessibile alla loro età e ai loro tempi di apprendimento.
Alla fine del progetto i bambini hanno creato spontaneamente dei cartelloni per noi, emozionandoci e dimostrandoci che abbiamo intrapreso la giusta direzione. Per Omal entrare in contatto con le nuove generazioni è un modo di rappresentare verso l’esterno una delle componenti fondamentali della propria mission, che è la responsabilità intergenerazionale, cioè verso il futuro”.
Quest’anno le iniziative di innovazione sociale sono più numerose e strutturate e tendono a coinvolgere sempre più da vicino i beneficiari. “Non c’è un modello predefinito a cui ci ispiriamo. Si può dire anzi che stiamo dando vita ad un ‘modello Omal’, una sorta di artigianato sociale che riflette, e allo stesso tempo arricchisce, la personalizzazione ed il valore del prodotto tecnologico. Non è una trovata di marketing, ma la riscoperta del ruolo sociale dell’impresa che oggi è chiamata ad allineare impatti sociali, qualità e performance di mercato”.

Un cartellone realizzato dai bambini alla fine del ciclo di incontri con i dipendenti di Omal

Un cartellone realizzato dai bambini alla fine del ciclo di incontri con i dipendenti di Omal

L’unità di innovazione sociale interessa in modo trasversale tutte le operation dell’azienda, “che sono sollecitate a comprendere quali siano le informazioni rilevanti per questa attività e a metterle a disposizione”, aggiunge Dal Negro.
”Finora i dipendenti hanno partecipato con entusiasmo, consapevoli che nessuno vuole trasformare l’azienda in una onlus e che queste iniziative sono parte integrante del modello di business in cui Omal crede”.
I risultati di tale sforzo potranno emergere solo nel tempo. “Non abbiamo ancora indicatori di ritorno economico, se non attraverso il rafforzamento delle relazioni esistenti e la creazione di nuove partnership. Lo spazio temporale che richiede l’innovazione sociale non può essere che a lungo termine. In questo senso, rispetto al largo consumo, più sensibile alla volatilità delle mode e alle pressioni del marketing, la sperimentazione di tale modello di impresa in un settore tecnico e business-to-business offre l’opportunità di lavorare in modo programmato e di migliorarsi nel tempo. Una sfida elettrizzante”

di Alessandro Bignami