Dai costi delle materie prime al rallentamento delle produzioni: Chiari Bruno affronta le tante sfide nel settore dei profilati estrusi puntando su Industria 5.0, diversificazione dei mercati e responsabilità sociale.
Quante sono le sfide del presente? Molte, secondo Chiari Bruno – azienda bresciana con quasi 50 anni di esperienza nel campo della lavorazione dei profilati di alluminio – a partire dal rallentamento europeo della produzione industriale e l’aumento dei costi delle materie prime ed energetici che hanno impattato negativamente sul settore. Uno scenario complesso che ha però spinto molte le aziende a ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse.
Chiari Bruno, dal canto suo, ha risposto a queste sfide investendo in macchine ispirate ai paradigmi dell’Industria 5.0 e in sistemi di taglio di nuova generazione capaci di eseguire tagli precisi, minimizzando lo scarto. A questo si aggiunge la consapevolezza – da parte di una realtà che guarda sempre avanti – della forte connessione tra tecnologie e sostenibilità: perché dove c’è innovazione c’è anche cura per le persone e senso di responsabilità. La Subfornitura ha parlato di questo e altri temi con la Presidente del Cda Roberta Chiari e Domenico Codoni, Socio e Amministratore di Chiari Bruno.
Come si sta concludendo il 2024 per Chiari Bruno?
“Il 2024 dovrebbe registrare il medesimo fatturato dell’anno precedente. Le stime basate sui dati gennaio-luglio sono infatti allineate ai valori 2023. Sono piuttosto fermi i clienti “Brand” mentre abbiamo una certa dinamicità da parte di alcune estrusioni, anche se ci sono gli stessi sintomi dello scorso anno con scarsa visibilità degli ordinativi a breve termine. Nonostante questa situazione molto complessa siamo riusciti, nel corso dell’anno, ad acquisire nuovi clienti e a consolidare i rapporti con quelli storici tramite azioni specifiche di supporto e di continua cura del cliente. Ci stiamo inoltre approcciando ormai da tempo a mercati diversi rispetto al Nord Italia, in particolare all’estero e cominciamo a vedere i primi frutti”.
La produzione industriale ha dato segni di rallentamento quest’anno. Sulla base della domanda dei vostri componenti e servizi, quali sono i settori che vede più in difficoltà e quali i più vivaci?
“Sicuramente l’automotive è tra i più in difficoltà, non solo per la riduzione della domanda di veicoli a combustione interna, ma anche per la transizione verso l’elettrico, che sta mettendo sotto pressione molte aziende della filiera. Le incertezze sulle normative ambientali, insieme alla carenza di componenti, hanno ulteriormente rallentato la produzione e creato difficoltà nell’intera catena di fornitura. Nonostante la cancellazione del Superbonus 110% il settore delle costruzioni e l’edilizia mantiene una certa vivacità a breve/medio termine, ma non è detto che questa situazione si mantenga nel tempo.
La crescita dei prezzi delle materie prime, unita all’incertezza economica potrebbe ridurre gli investimenti in nuove costruzioni, soprattutto nelle infrastrutture. Tra i settori in crescita quello dell’energia rinnovabile sta mostrando segni di grande dinamismo. L’aumento degli investimenti in energia solare ed eolica sta spingendo la domanda di alluminio per pannelli solari e turbine eoliche e tutti i loro componenti. Anche le soluzioni di stoccaggio energetico stanno alimentando la richiesta di componenti in alluminio per la loro leggerezza e resistenza. Altri settori in particolare fermento sono il medicale e quello dei macchinari e attrezzature per l’industria alimentare. La nostra azienda ha come mission, da sempre, quella di diversificare i propri mercati di riferimento per far fronte a queste dinamiche contrastanti e di restare in questo modo competitivi”.
Qual è la situazione attuale del settore profilati estrusi e quale approccio state mettendo in campo nei suoi confronti?
“Il settore dei profilati estrusi in alluminio sta affrontando un periodo di sfide e opportunità legate a vari fattori economici e tecnologici. Da un lato, il rallentamento globale della produzione industriale e l’aumento dei costi delle materie prime, inclusi energia e alluminio grezzo, hanno impattato negativamente sul settore. Dall’altro, la crescente domanda di soluzioni sostenibili e leggere in settori come le energie rinnovabili, il trasporto elettrico e l’edilizia verde sta aprendo nuove opportunità. I costi energetici elevati hanno aumentato le spese di produzione, mentre la volatilità dei mercati delle materie prime ha reso difficile mantenere margini di profitto stabili.
Questo ha spinto le aziende a cercare soluzioni più efficienti in termini di produzione e a migliorare i processi per ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse. Mentre alcuni settori tradizionali, come l’automotive, stanno affrontando un calo della domanda, altri settori, come le infrastrutture green, l’elettronica e le energie rinnovabili, continuano a richiedere profilati estrusi in alluminio. Le caratteristiche di leggerezza, conducibilità, resistenza e riciclabilità dell’alluminio lo rendono la scelta ideale per soluzioni sostenibili”.
Avete notato una maggiore richiesta da parte delle aziende di profilato a basso contenuto di piombo o comunque più ecosostenibile? Questa scelta influisce sulle modalità di taglio del materiale?
“Negli ultimi anni, abbiamo notato un aumento significativo dei profilati a basso contenuto di piombo e di soluzioni più ecosostenibili da parte di aziende che operano in settori diversi, in particolare automotive, oleodinamica, edilizia, e beni di consumo. Sono molti i clienti che stanno attraversando una complicata fase di cambio della lega nei loro prodotti. Questa tendenza è trainata da normative ambientali sempre più stringenti, come le direttive europee REACH e RoHS, che limitano l’uso di sostanze pericolose, inclusi piombo e altri metalli pesanti, oltre che dalla crescente consapevolezza ambientale dei consumatori.
Le aziende sono sempre più orientate verso materiali che abbiano un impatto ambientale ridotto sia nella fase di produzione che nel ciclo di vita del prodotto. I profilati in alluminio, grazie alla loro riciclabilità e alla possibilità di ridurre il contenuto di elementi nocivi come il piombo, sono particolarmente adatti a soddisfare questa domanda.
Questa scelta di materiali più ecologici non solo incide sulla composizione dei profilati, ma influisce anche sui processi produttivi, inclusi quelli di taglio e lavorazione. I profilati a basso contenuto di piombo o con leghe speciali richiedono spesso attrezzature di taglio più precise e una maggiore attenzione ai parametri di lavorazione per mantenere la qualità del materiale e le sue caratteristiche meccaniche. La riduzione di piombo può influire sulle proprietà di duttilità del materiale, per cui è necessario rivedere i parametri standard (quelli che si utilizzano per le leghe “normali”) per ottenere un risultato ottimale.
Anche l’usura degli strumenti può aumentare leggermente, richiedendo una manutenzione più frequente. L’attenzione all’ecosostenibilità si riflette anche nella volontà di ridurre al minimo gli sprechi di materiale durante il processo di lavorazione. Per questo, stiamo investendo in tecnologie che ottimizzano il processo di taglio, riducendo al minimo gli scarti e migliorando l’efficienza complessiva del ciclo produttivo.
In sintesi, la crescente domanda di profilati a basso contenuto di piombo e più ecosostenibili ha un impatto significativo anche sui processi di lavorazione. Questo richiede alle aziende di aggiornare le tecnologie di taglio e ottimizzare i processi produttivi per mantenere elevati standard di qualità e sostenibilità”.
Avete investito in nuovi sistemi di taglio o avete in programma di farlo?
“Sì, a partire dal 2021 abbiamo avviato un importante progetto di investimenti in attrezzature e macchinari all’avanguardia, grazie anche ai contributi del programma Industria 4.0. Questo ci ha permesso di aggiornare tutte le nostre linee di taglio e lavorazione, rendendole più efficienti e tecnologicamente avanzate. Abbiamo investito in sistemi di taglio di nuova generazione, in grado di gestire una vasta gamma di dimensioni e tipologie di profilati, sia per componenti di piccole dimensioni che per profilati di medie e grandi dimensioni.
Le nuove tecnologie ci permettono di eseguire tagli ad alta precisione, minimizzando lo scarto, migliorando la qualità del prodotto finale e ottimizzando i tempi di lavorazione. I nuovi centri di lavoro che abbiamo installato offrono maggiore flessibilità e automazione, consentendo un’integrazione fluida con le nostre linee di produzione. Questo ci ha permesso di incrementare la capacità produttiva e di ridurre i tempi di set-up, con un significativo miglioramento dell’efficienza operativa.
Inoltre, questi nuovi sistemi ci consentono di rispondere meglio alle richieste di personalizzazione da parte dei nostri clienti, mantenendo elevati standard qualitativi e riducendo al minimo gli scarti. Continuiamo a monitorare le evoluzioni tecnologiche per assicurare che le nostre linee produttive siano sempre al passo con le esigenze del mercato”.
C’è un progetto a cui tenete particolarmente e che vorreste concretizzare nei prossimi mesi?
“Stiamo finalizzando proprio in questi giorni l’acquisto di alcune nuove macchine secondo i paradigmi dell’Industria 5.0, che non si limita solo alla connessione digitale tra uffici e produzione, ma pone un’attenzione particolare alla sostenibilità, ai consumi energetici e al benessere delle persone. Uno dei progetti a cui teniamo particolarmente è quello di rendere la nostra azienda sempre più orientata alla sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale che sociale.
Vogliamo investire ulteriormente nell’efficienza energetica, adottando soluzioni innovative che riducano l’impatto ambientale della nostra produzione e ci permettano di essere più attenti al territorio circostante. Questo obiettivo si collega alla nostra ambizione di intraprendere il percorso verso il modello delle aziende Benefit, che mette al centro non solo il profitto, ma anche il benessere delle persone e la cura per l’ambiente e la responsabilità sociale.
Per noi, l’innovazione tecnologica va di pari passo con una visione aziendale più responsabile e sostenibile, in cui la tecnologia è uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone e contribuire positivamente alla comunità. Nei prossimi mesi, lavoreremo per concretizzare questo progetto, costruendo una realtà aziendale che valorizza l’ambiente, il territorio e le persone che ne fanno parte”.
Nella foto in apertura: Il team di Chiari Bruno