Primato nel lead free e flessibilità: Eural è pronta per il futuro

Eural Gnutti

Un’azienda di respiro internazionale ma a conduzione familiare ha molti vantaggi, come la capacità di prendere decisioni velocemente e di riassestarsi in funzione della domanda: due qualità fondamentali per avere successo nei periodi di incertezza come quello attuale 

di Eva De Vecchis

Eural Gnutti, realtà di riferimento mondiale nella produzione di semilavorati in alluminio con sede a Rovato (BS) prosegue la sua crescita nonostante gli anni difficili: l’addio a Sergio Gnutti, presidente e fondatore dell’azienda, la crisi pandemica, la guerra e l’aumento dei costi dei metalli e dell’energia. Eppure, le soddisfazioni sono ancora tante. Tra queste la vittoria da parte dell’azienda del premio per l’innovazione al Metef 2022 di Bologna – l’esposizione internazionale dell’alluminio e delle tecnologie della fonderia – le sue leghe lead free che stanno dando il successo sperato e, soprattutto, come spiega il direttore commerciale Giorgio Di Betta, la scoperta di nuovi ambiti di applicazione, a dimostrazione della grande capacità innovativa di Eural Gnutti. 

Eural Gnutti
Giorgio Di Betta, Direttore Commerciale di Eural

Giorgio Di Betta, il 22 marzo di quest’anno è venuto a manca- re Sergio Gnutti, presidente e fondatore di Eural Gnutti. Come sono stati questi primi mesi senza di lui e quali insegna- menti pensa vi abbia lasciato? 

Ovviamente è stata una perdita gravissima, che peraltro segue la perdita altrettanto grave del fratello Giuliano avvenuta solo due anni fa. Era una persona che ci dava una visione del futuro grazie alla sua capacità di anticipare i tempi. È Sergio Gnutti che ha intuito le potenzialità delle leghe senza piombo e che ha spinto per crear- le, e sempre lui ha trovato quelle nicchie di mercato in cui c’erano gli spazi per diventare competiti- vi: aveva una visione molto lucida del presente e allo stesso tempo riusciva ad anticipare le necessità del mercato. Anche per questo ne sentiamo oggettivamente la mancanza, così come ci manca la sua personalità, perché era sempre in grado di infondere coraggio a tutti nei momenti di difficoltà, di spingerci a ottenere il massimo da noi. Adesso è tutto in mano alla nipote Paola, perché sa gestire l’azienda e dare continuità all’opera di Sergio Gnutti e del fratello Giuliano, sia in termini di visione che di gestione. Il suo esordio al timone dell’azienda è stato di quelli di fuoco, tra l’emergenza pandemia e la crisi energetica. Visti i risultati, in Eural ci consideriamo fortunati, con Paola Gnutti siamo in ottime mani. Pensi che abbiamo addirittura incrementato di un 10% circa la forza lavoro in azienda, quindi siamo particolarmente contenti e anche il 2022 alla fine andrà bene. 

Anche a causa della guerra in corso il prezzo dei metalli è aumentato. Come si ripercuote sul settore dell’alluminio e in generale sulla vostra attività questa situazione e come pensa si evolverà? 

Indubbiamente ci sono incertezze dovute al conflitto russo-ucraino, sia per quanto riguarda l’energia sia per quanto riguarda il gas di cui abbiamo tanto bisogno perché, essendo un’azienda produttrice di metalli, siamo fortemente energivori: la nostra attività è fortemente legata alla disponibilità e al prezzo dell’energia. Si allungano ombre preoccupanti sull’autunno: molto probabilmente dovremo verificare se ci sarà la disponibilità per colmare i nostri bisogni, oppure se ci saranno delle eventuali razionalizzazioni, come stanno paventando diversi governi europei. Se ciò succederà, dobbiamo prenderne atto e far presente che le produttività dovranno diminuire in funzione delle disponibilità di energia che avremo. Noi abbiamo fatto grossi investimenti in tal senso, con l’obiettivo per esempio di coprire interamente i tetti dell’Eural con pannelli solari. Certo, c’è bisogno di tanta energia e infatti tutti i metri quadri disponibili ad oggi di superficie saranno occupati da pannelli solari. Pensi che l’energia che ricaveremo in questo modo ci darà una disponibilità solo del 5% del fabbisogno dell’energia totale della fabbrica Eural Gnutti di Rovato. Abbiamo bisogno quindi di molta più energia rispetto a quella che riusciremo ad autoprodurre da fonti rinnovabili. Speriamo che si trovino delle soluzioni per l’autunno e che ci saranno le condizioni per affrontare l’inverno. 

Eural Gnutti

Quali conseguenze sta avendo sulla vostra produzione la carenza di materie prime? Fabbrichiamo molto per l’automotive, un settore sul cui futuro gravano tante incertezze. Fino a poco tempo fa il problema era l’approvvigionamento dei semi- conduttori, poi si è aggiunto quello dei cavi elettrici e di una serie sempre più ampia di prodotti. Ma non ci possiamo lamentare, abbiamo generato dei grossi volumi, siamo cresciuti in termini di capacità produttiva grazie ad efficientamenti degli impianti e ad un incremento dei turni. I motivi di soddisfazione non mancano. Adesso vedremo che cosa ci aspetta per l’autunno e l’inverno. I nostri volumi 2022 sono stati già venduti. Ora bisognerà capire se questa forte domanda proviene dai reali bisogni dei clienti o invece dalla paura di rimanere senza materie prime. A tutto questo si è aggiunta la crisi per carenza di magnesio, stagno e altri metalli: venivano paventate scarsità nei mesi scorsi finché il mondo si è reso conto che è la Cina a produrre tutte le materie prime, a raffinare tutte quelle che vengono raccolte per poi consegnarci le madri leghe. Adesso questi allarmi sono parzialmente rientrati e ci stiamo organizzando per avere tutta la materia prima di cui abbiamo bisogno. Per for- tuna Eural non ha avuto momenti di reale mancanza, anche perché puntiamo molto su una attenta gestione dei magazzini, consentita dalla solidità finanziaria della nostra azienda. Nonostante il momento di maggiore preoccupazione sia in parte passato, molte aziende hanno iniziato a comperare senza avere in casa ordini reali: semplicemente comperavano per essere certi di non rimanere fermi nei mesi successivi. Questa pressione ha portato però all’allungamento dei tempi di consegna lungo la catena di fornitura. In termini di costi, quelli energetici sono schizzati alle stelle e sono arrivati a livelli mai visti prima. Stia- mo lavorando con delle medie sei volte superiori ai prezzi storici e si sono raggiunti dei picchi di dieci volte tanto. Se si deve vendere un prodotto con consegna a gennaio – febbraio, o al di là di otto mesi, è necessario capire prima di tutto se il prezzo fissato oggi riuscirà a coprire gli eventuali costi energetici futuri, tenuto conto che l’energia per noi rappresenta il costo maggiore. Il nostro core business consiste nella produzione e vendita di barre trafilate di alluminio, oltre che nella ricerca di leghe alternative, per- formanti, ecologiche. Ora però il contesto economico è così stravolto che ci costringe a diventare esperti anche di mercati finanziari ed energetici. 

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Il 22 marzo scorso è mancato Sergio Gnutti, fondatore di Eural Gnutti e grande innovatore nel settore delle leghe senza piombo. La guida dell’azienda è ora affidata alla nipote Paola Gnutti

Eural Gnutti vanta un ampio repertorio di leghe senza piombo con elevate caratteristiche meccaniche (lega 6026LF, 2033 e 2077). Avete sviluppato altri prodotti dagli elevati standard ambientali? Le tre leghe in questione stanno dando i risultati sperati?

Eural Gnutti ha sviluppato la terza e ultima lega in quelle che chiamiamo leghe lead free. Va premesso che il piombo è ormai considerato tossico ai livelli del cadmio, del cromo esavalente o del mercurio, tanto che la Commissione Europea ha dato mandato alla ECHA (European Chemical Agency) per condurre studi sul piombo alla luce delle ultime conoscenze. I risultati sono stati terrificanti. Il livello di tossicità è altissimo e adesso la Commissione si deve ritrovare per decidere che fare: l’obiettivo è comunque la sua drastica riduzione. Eural Gnutti è da vent’anni che sviluppa leghe senza piombo, siamo sempre stati all’avanguardia. Il primo tentativo risale al 1996, con la registrazione di una lega metallica che conteneva stagno. Poi lo stagno lo abbiamo abbandonato perché creava molta fragilità nei pezzi montati durante il loro utilizzo. Dopo lo stagno siamo approdati alle leghe alternative e adesso siamo leader mondiali nella produzione di leghe senza piombo capaci di fornire alta produttività e una formazione di truciolo molto fine. Tra le nostre leghe lead free ci sono la 6026LF e quelle della serie 2000 ovvero la 2033 e la più recente, la 2077. Quest’ultima è stata rivoluzionaria perché ha aperto un mercato che prima non esisteva. Infatti, mentre la 6026LF entrava nel mercato delle leghe 6000 truciolabili, dove già ce ne erano di eccellenti ma sempre con il piombo, così come la 2033 va in concorrenza con la 2011 e la 2007 anch’esse col piombo, la 2077, invece, pur essendo rigorosamente senza piombo, è entrata nel mercato delle leghe ad altissime caratteristiche meccaniche dove non esistevano leghe truciolabili. È la prima e l’unica lega dura con caratteristiche superiori alla 2024, stiamo parlando di 480 MPa di rottura sulla barra trafilata. La 2077 garantisce una formazione del truciolo paragonabile alla 2011 e 2033, quindi altissima produttività, tolleranze più ristrette, migliore rugosità superficiale, maggior durata degli utensili. 

I clienti sono entusiasti di questo prodotto, perché finalmente possono dire addio alle difficoltà che avevano con le leghe classiche e a tutte le loro problematiche, ovvero problemi qualitativi e scarsissime produttività. Ci abbiamo messo tanto per farla perché era particolarmente complessa e priva delle prerogative importanti da cui non potevamo prescindere. Dovevamo mantenere delle caratteristiche meccaniche molto elevate e doveva essere truciolabile, perciò abbiamo grosse aspettative per questo prodotto. 

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La lega 2077 Lead Free ha caratteristiche meccaniche molto elevate, alta resistenza a fatica, buona attitudine allo stampaggio e ottima lavorabilità su torni ad alta velocità

Dove verrà applicata la lega 2077? 

Oltre all’ambito aerospace, grandi quantitativi ce li aspettiamo da tutta l’industria meccanica, dal mondo legato alle e-bike a tutta una serie di altre applicazioni che sarebbe impossibile elencare in modo completo. Ogni giorno però ne stiamo scoprendo di nuove proprio grazie alle richieste che ci arrivano dai clienti.

Si aspetta un’edizione importante di Aluminium 2022? 

Per noi rappresenta una fondamentale opportunità di incontro. Aluminium – che si terrà a Düsseldorf dal 27 al 29 settembre – è la nostra fiera per eccellenza, la più importante al mondo, imparagonabile a qualsiasi altra fiera. Siamo pronti a viverla con un grande entusiasmo per il lancio dei nostri prodotti.

Quali sono le vostre prospettive per i prossimi mesi e su quali obiettivi vi state concentrando?

Per quanto abbia delle buone ragioni per dirmi ottimista, pensare che andrà tutto bene sarebbe alquanto naif. Per questo dobbiamo tenere le antenne dritte e gli occhi aperti e capire quanto prima da dove arriveranno le criticità. Quindi stiamo all’erta, sentiamo quotidianamente tutti i nostri clienti, tutti i settori produttivi dove siamo presenti, cerchiamo di capire dove iniziano ad esserci difficoltà e di cosa si tratta, dobbiamo essere sufficientemente flessibili per attutire i possibili colpi che arriveranno. 

Abbiamo espanso la nostra capacità produttiva, perché questo era quello che ci chiedeva il mercato. Se però ora il mercato dovesse contrarsi saremo pronti ad agire di conseguenza. Pur avendo una dimensione da multinazionale, con oltre l’80% del nostro prodotto venduto nel mondo, contiamo sulla flessibilità tipica delle aziende a conduzione familiare. Questo ci consente di prendere decisioni velocemente e di riassestarci in funzione della domanda. Perciò sì, non sappiamo come andrà il 2023, ma noi siamo pronti.

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