Destro (Assindustria Venetocentro): “L’industria fattore di tenuta e coesione”

Assindustria Venetocentro

Si è svolta a fine Giugno l’Assemblea Generale Privata 2022 di Assindustria Venetocentro, all’Auditorium Fondazione Cassamarca di Treviso. In apertura, un lungo applauso ha reso omaggio a Leonardo Del Vecchio.

L’Assemblea ha approvato il Bilancio 2021, che rileva un incremento dei ricavi e un avanzo della gestione operativa, in miglioramento rispetto al Budget di periodo. I risultati della gestione hanno consentito di implementare la qualità dei servizi erogati in favore degli Associati, sviluppare l’attività progettuale, destinare l’avanzo di esercizio a riserve di patrimonio, anche per poter affrontare in futuro situazioni di difficoltà o shock esterni.

La Relazione sull’Attività ha reso ancor più visibile la capacità dell’Associazione di affrontare una fase complessa dando risposte concrete alle imprese, su emergenze e nuove opportunità: piattaforma APPIA sui prezzi delle materie prime; nuova finanza; supporto alle imprese per l’accesso ai programmi Ue; progetti per il capitale umano, l’innovazione; per i temi della sostenibilità, con risultati importanti in termini di rappresentanza, assistenza e fidelizzazione.

La seconda parte dei lavori è stata dedicata al tema “2022 dove stiamo andando? L’economia italiana tra pandemia, guerra e nuovo ordine mondiale”, con gli interventi di Paolo Mieli, Giornalista e Storico, Veronica De Romanis, Economista e Autrice, condotti dal Giornalista Domenico Basso. Le conclusioni sono state di Leopoldo Destro, Presidente Assindustria Venetocentro.

Il sistema manifatturiero e dei servizi innovativi di Padova e Treviso rallenta la crescita, per gli effetti di costo energia e materie prime, difficoltà di approvvigionamento, inflazione e guerra, ma tiene. Dopo la crescita media annua del 17,5% e del 16,5%, rispettivamente, nel 2021 e il record dell’export (25,6 miliardi), nel primo trimestre 2022 la produzione industriale di Padova e di Treviso registra, nell’ordine, un +5,1% e un +3,5% rispetto al trimestre precedente. La variazione su base annua è pari al +9,6% e al +5,3%. Un risultato sostenuto ancora dall’export, cresciuto del 19,2%, spinto da Germania (+21,3%), Francia (+15,6%), Stati Uniti (+22%), Spagna (+20,9). Le incognite già citate pesano però, su margini e investimenti delle imprese, generano un mix di incertezza sui prossimi mesi. Il problema dell’energia tocca in modo particolare il Veneto, che consuma il 12% dell’energia elettrica nazionale e oltre il 10% del gas naturale. E, oggi, il prezzo unico è 5 volte quello di inizio 2020. A queste incognite, si aggiunge la difficoltà nel reperire profili e competenze. Sono 36.320 le assunzioni programmate dalle imprese in giugno-agosto (127.250 in Veneto). Difficilmente reperibili per il 50,6% (Unioncamere-Anpal, Excelsior). 

“È passato poco più di un anno e mezzo dal mio insediamento eppure oggi ci troviamo in un mondo completamente e imprevedibilmente diverso”, ha esordito nel suo intervento il Presidente Leopoldo Destro. “Stiamo vivendo uno di quei momenti che segnano grande discontinuità e profondi cambiamenti nella storia: una pandemia mondiale; un conflitto sul suolo europeo che sta mettendo alla prova libertà, democrazia ed equilibri geopolitici che davamo per scontati da più di 70 anni, oltre a generare un’enorme crisi umanitaria; un faticoso percorso per combattere il cambiamento climatico, di cui misuriamo oggi gli effetti nella siccità e nel razionamento di una risorsa come l’acqua”.

“I prossimi mesi – sottolinea Destro – saranno decisivi per portare a termine il lavoro compiuto fino ad oggi su PNRR e riforme. È una responsabilità, non ci stancheremo mai di ripeterlo, verso quei 5,8 milioni di giovani italiani che oggi hanno tra i 15 e i 24 anni e che nel 2058 finiranno di ripagare i debiti contratti per lo sforzo straordinario del PNRR. Quasi mezzo milione di questi giovani si trova in Veneto”.

“La certezza di un saldo punto di riferimento per il nostro territorio: la forza, la determinazione, la competitività del nostro sistema imprenditoriale, capace di rigenerarsi, di essere fattore di sviluppo e coesione. Un sistema diversificato nelle dimensioni e nei settori, in reti di distretti e filiere, fortemente internazionalizzato, con un capitale umano di impareggiabile qualità. Lo conferma la performance del nostro export, che nel primo trimestre è cresciuto del 19,2%, nonostante tutto, la capacità di crescere di molte aziende, le innovazioni, gli investimenti. Traguardi tutt’altro che scontati, di cui essere fieri. Questo è il nostro spirito, questi sono gli imprenditori di Padova Treviso e questo è il nostro territorio”.

 

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