La società italiana Haitian MM Italy, che già distribuisce le presse del costruttore cinese per il settore plastico, ha preso in carico anche la commercializzazione delle sue macchine per la pressofusione in Europa. Con l’obiettivo di replicarne i grandi risultati.
di Alessandro Bignami
La realtà bresciana che da 12 anni rappresenta le presse a iniezione Haitian per il settore delle materie plastiche si accinge ora a portare sul mercato europeo anche le macchine per la pressofusione, realizzate dalla divisione Die Casting del gruppo cinese. Entrambe le tipologie di macchine sono distribuite da Haitian MM Italy, nuova società interamente italiana e sempre guidata dal CEO Davide Bonfadini.
“Da molto tempo contribuiamo a far crescere il marchio Haitian sul mercato italiano, nel settore dello stampaggio a iniezione per le materie plastiche: abbiamo installato più di 2.000 presse presso oltre 600 clienti”, spiega a La Subfornitura Bonfadini, CEO di Haitian MM Italy. “Il costruttore cinese ci considera un distributore strategico, tanto da averci proposto di allargare il campo della collaborazione, affidandoci anche la vendita in Europa delle macchine per la pressofusione”.
Davide Bonfadini, qual è stata la vostra reazione alla proposta di Haitian?
Abbiamo accettato con entusiasmo questa sfida, anche perché conosciamo bene la rilevanza del mercato della pressofusione in Italia e in Europa e crediamo di poter imitare i risultati raggiunti nel settore plastico. Anzi, proprio il territorio bresciano, dove da sempre siamo radicati, è fra i più densi del continente come presenza di fonderie, sia di piccole e medie dimensioni sia di livello internazionale.
Che passi avete compiuto finora per avviare questa attività?
Due anni fa visitai la sede della divisione Die Casting di Haitian a Ningbo, nella provincia dello Zhejiang, e firmai l’accordo che diede il via alla collaborazione. Poco dopo, però, il mondo fu travolto dall’emergenza Covid-19 e il progetto venne inevitabilmente rallentato. Abbiamo utilizzato questo tempo soprattutto per analizzare il settore e programmare la struttura e l’organico da dedicarvi. A metà 2021, abbiamo installato le prime due macchine, una da 300 e una da 500 tonnellate, presso due clienti allo scopo di ricevere un feedback sul campo rispetto al loro grado di apprezzamento. Ora, con l’apertura della nuova sede di Brescia, tutto è pronto per partire a pieno regime.
La scelta di creare la società Haitian MM Italy e la sistemazione nella nuova sede sono dunque legate anche al progetto sulla pressofusione?
La nuova società italiana nasce proprio per focalizzarsi sulla distribuzione di macchine Haitian. E non solo delle presse per l’iniezione di materie plastiche, che ci vedono già ampiamente affermati, ma anche, appunto, di quelle per la pressofusione. Un’area all’interno della sede bresciana, circa un quarto dei 4 mila metri quadrati di superficie, sarà dedicata al nuovo settore, tra uffici e spazi per lo stoccaggio delle macchine: potremmo definirla la divisione Haitian Die Casting Italy, in modo speculare all’organizzazione del gruppo cinese.
Il vostro know how è storicamente legato al mondo della plastica. Come vi state attrezzando, al di là della sede, per interagire con un comparto industriale per voi nuovo?
Stiamo inserendo nello staff alcune persone altamente specializzate in questo business, in modo da avere a disposizione fin da subito le giuste competenze. A breve avremo 4 risorse dedicate interamente alla pressofusione, che aumenteranno poi proporzionalmente alla nostra crescita sul mercato, che ci aspettiamo in accelerazione nei prossimi mesi. Inoltre, fin da subito abbiamo stabilito una partnership tecnica con una Pmi bresciana, la CO. MA. Press, che è molto esperta nei servizi di revisione e assistenza per le macchine di pressofusione, oltre a essere tra le maggiori conoscitrici delle dinamiche di questo mercato. A giugno, a Bologna, avremo l’occasione di presentarci con le insegne di Haitian MM Italy, esponendo a Mecspe le presse per la plastica e, alla fiera collegata Metef, il modello da 500 tonnellate di una macchina per la pressofusione.
Haitian si presenta per la prima volta nel mercato europeo della pressofusione?
Sostanzialmente sì, a parte poche macchine installate presso alcune grandi aziende. Le 700 unità prodotte l’anno scorso da Haitian Die Casting sono state quasi interamente consegnate in Asia. La divisione pressofusione del gruppo cinese sta entrando nel mercato europeo proprio attraverso la nostra distribuzione. Nel frattempo, sta approcciando il vecchio continente anche con la divisione dedicata alle macchine utensili (Haitian Precision), attraverso l’azienda ceca Mapro, un altro distributore considerato strategico dal gruppo cinese e che opera nell’Europa dell’Est, in particolare in Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia. L’obiettivo a lungo termine è quello di fare esperienza e crescere – Haitian MM Italy nella pressofusione e Mapro nelle macchine utensili – per poi scambiarci le informazioni e creare sinergia, in modo che ciascuna possa poi rappresentare entrambe le divisioni di Haitian, noi nell’Europa occidentale e loro in quella orientale. Ci vorrà del tempo. Ora è prioritario concentrarsi sulla struttura, le competenze e la definizione della squadra.
Le macchine per la pressofusione arriveranno direttamente dalla Cina? Non sono previsti siti di stoccaggio in Europa come per le presse della plastica?
Al momento non ci sono siti di stoccaggio in Europa simili al polo di Norimberga per le macchine di stampaggio a iniezione. Del resto siamo ancora in una fase di avvio di questa attività. L’idea è quella di far diventare la sede di Brescia un sito logistico europeo di Haitian per la pressofusione, sfruttando gli spazi resi disponibili dal nuovo capannone. Un altro progetto, sviluppato in questi 2 anni, è quello di proporre macchine Haitian a capitolato italiano ed europeo, rifinite quindi con accessori, sensoristica e componenti di marchi leader del vecchio continente e studiate per le specifiche esigenze occidentali. I feedback delle macchine installate finora sono stati positivi, il prodotto c’è ed è affidabile, i competitor parlano di noi già con un po’ di preoccupazione, visti i formidabili risultati raggiunti da Haitian nel settore plastico: tutto è pronto, insomma, per spingere su questo business.
A quali settori si rivolgono soprattutto gli utilizzatori delle macchine Haitian Die Casting?
Le fonderie, che sto conoscendo da vicino, lavorano soprattutto per i settori automotive, manifattura in genere, impianti di riscaldamento e per le più svariate produzioni di componenti: dalle valvole alle maniglie. In termini di volumi, si parla di numeri inferiori alle macchine per la plastica, per via della minor quantità di utilizzatori, in molti casi Pmi a gestione familiare. Tuttavia si tratta di un mercato interessante che ha bisogno di un radicale rinnovamento del proprio parco macchine, che ha un’età media molto alta, con esemplari in funzione ormai da decenni. Basta pensare all’urgenza di ridurre i consumi di energia per rendersi conto di quale svolta possano offrire le tecnologie di Haitian, efficienti energeticamente e competitive nei prezzi. A ciò si aggiunge l’efficace organizzazione del gruppo asiatico, che assicura tempi di consegna di 4-6 mesi, ovvero nemmeno la metà di quelli oggi mediamente rispettati sul mercato. E con lo stoccaggio di diversi modelli a Brescia potremo arrivare all’obiettivo della pronta consegna.