Pronti per l’alluminio senza piombo

Giorgio Di Betta, Sales Director di Eural Gnutti

Giorgio Di Betta, Sales Director di Eural Gnutti

Prosegue il periodo favorevole per Eural Gnutti: nel 2015 la società ha conseguito il record del fatturato e nel primo semestre di quest’anno ha ottenuto risultati molto positivi, rispondenti alle aspettative; anche negli ultimi mesi dell’anno dovrebbe trovare conferma il trend favorevole.
“Ormai da tempo non si fanno previsioni per il lungo termine”, osserva il Sales Director Giorgio Di Betta. “Escludendo il settore automotive, si naviga a vista, ma in acque abbastanza buone. Anche in Italia si è registrata una buona ripresa; il mercato europeo, pur con alcuni alti e bassi, sta fornendo risultati positivi. Nel continente americano le vendite sono state buone, ma inferiori ai nostri migliori auspici. Facendo riferimento agli sbocchi settoriali, l’automotive rappresenta l’ambito in cui possiamo contare su una maggiore visibilità e un’affermazione più consolidata, grazie soprattutto alla migrazione da altri metalli verso l’alluminio; l’andamento negli altri settori richiede ulteriori verifiche o conferme. Le applicazioni delle leghe dure stanno crescendo: si tratta di una nicchia del grande mercato dell’alluminio, dedicata ad impieghi che richiedono caratteristiche meccaniche e chimiche specifiche, anche abbastanza complesse. Questo ha determinato una maggior richiesta di consulenza sulle applicazioni nuove o sulle migliorie da introdurre su quelle esistenti. Per rispondere a questa esigenza abbiamo rafforzato il team che garantisce questo servizio, ottenendo l’apprezzamento da parte del mercato”.

Lavorabili, ma senza piombo

“Proprio quest’anno”, aggiunge Di Betta, “cambieranno le normative relative alla presenza del piombo, che conferisce maggiore lavorabilità alle leghe di alluminio, ma il cui impiego è sempre più condizionato dalla tossicità. Il nostro impegno è quello di sviluppare leghe in grado di sostituire quelle esistenti, mantenendone il grado di lavorabilità. Già avevamo ottenuto un ottimo successo con la lega 6026, depositata nel 2002 presso l’associazione americana dell’alluminio. La 6026 si caratterizzava per un contenuto percentuale di piombo compreso tra 0 e 0,40. La nuova versione 6026 LF (Lead Free) è già stata sottoposta a test che hanno confermato risultati positivi di lavorabilità. Le normative internazionali, essendo le leghe realizzate con materiali di riciclo, prevedono la presenza di sole tracce di piombo. La 6026 LF ha un quantitativo massimo di piombo dello 0,05%, mentre il totale delle tracce non supera lo 0,15%;rispetterà pertanto ogni normativa futura che limiterà il contenuto di piombo.

Lega di alluminio 6026 Lead Free

Lega di alluminio 6026 Lead Free

Con questa nuova soluzione gli utilizzatori di alluminio non dovranno ricorrere a vecchie leghe degli anni Sessanta/Settanta, prive piombo ma caratterizzate da un’insufficiente lavorabilità al tornio. Un’ipotesi inaccettabile per chi dispone di macchine funzionanti ad alta velocità, la cui produttività risulterebbe fortemente penalizzata. L’alluminio rappresenterà, in tal modo, l’unico metallo ecologico, senza piombo, in grado di soddisfare le esigenze di produttività e di caratteristiche meccaniche elevate. In altre parole le nuove leghe saranno in grado di costituire un’eccellente opportunità per il mondo dell’alluminio di estendere ulteriormente il proprio campo d’azione. Le caratteristiche meccaniche molto elevate e una buona risposta all’anodizzazione rendono questi prodotti molto adatti prima di tutto agli impieghi nel campo dell’automotive. Sarà possibile implementare le applicazioni dell’alluminio anche in altri settori, soprattutto in quelli serviti dalle società di distribuzione”.

I nuovi investimenti

“L’attuale capacità produttiva è in grado di soddisfare l’auspicato incremento della domanda. L’obiettivo per il breve-medio termine è quello di consolidare l’attuale giro d’affari, confermando il trend degli ultimi anni.
Storicamente la migrazione da altri metalli all’alluminio richiede tempi lunghi e alcuni produttori non hanno superato la crisi industriale degli ultimi anni. Peraltro, specialmente i consumi delle leghe dure hanno fatto registrare negli ultimi anni una crescita rilevante. In ogni caso, Eural Gnutti dispone delle risorse finanziarie necessarie per sostenere eventuali investimenti per l’incremento delle potenzialità.
L’ultimo investimento nel macchinario è stato l’acquisto di una trafila per diametri piccoli, che ha soddisfatto richieste importanti dell’automotive e di altri settori.
È stata inoltre realizzata un’estensione di uno dei capannoni, che ha permesso di aumentare le potenzialità grazie a un miglioramento della logistica del flusso operativo di una pressa. Negli anni precedenti erano stati sostenuti investimenti molto importanti nelle strutture e nel macchinario (oltre 100 milioni di Euro negli ultimi 7-8 anni). A livello di risorse umane, un tradizionale punto di forza della società, è stata creata una struttura indipendente di Ricerca & Sviluppo, inoltre è ulteriormente aumentata la disponibilità ad effettuare gli interventi presso i clienti, per verificare esigenze molto diversificate a livello di produttività e lavorazione meccanica delle barre. Questo approccio è particolarmente apprezzato, prevedendo spesso anche la messa a punto di soluzioni estranee alle competenze dei diversi clienti. Le casistiche che affrontiamo sono numerosissime, in ogni parte del mondo: sempre di più siamo considerati non solo come fornitori autorevoli, ma anche come specialisti in grado di ottimizzare le performance dei materiali e la qualità delle loro lavorazioni”.

Sopra, fabbrica di estrusione a Rovato (BS); sotto, fonderia di Pontevico (BS)

Sopra, fabbrica
di estrusione a Rovato (BS);
sotto, fonderia di Pontevico (BS)

I fattori di una leadership

Commentando l’andamento positivo della società, Di Betta sottolinea la particolare attenzione per la qualità. “E’ questo un tradizionale punto forte di Eural Gnutti, riconosciuto dal mercato: sono sempre più numerosi i clienti che assegnano una preferenza esclusiva alle nostre barre, in grado di garantire performance costanti nel tempo.
La presenza sui mercati europei di produttori stranieri importanti è cresciuta, ma interessa quasi esclusivamente i commercianti, che effettuano capillarmente la distribuzione alle aziende che utilizzano quantitativi abbastanza ridotti della materia prima alluminio. I grandi utilizzatori, invece, sono molto attenti al costo della qualità e consapevoli che l’utilizzo di una materia prima meno qualificata determinerebbe un incremento dei costi di produzione, degli scarti, dell’immagine richiesta per sostenere un prodotto di qualità inferiore. Il riconoscimento della qualità del nostro prodotto e anche la richiesta sono rimasti invariati: pertanto siamo riusciti a consolidare la quota di mercato nelle applicazioni che richiedono le quantità superiori.
Ultimamente, soprattutto all’estero, abbiamo anche iniziato a tenere corsi di aggiornamento per i commercianti, in modo da accrescere le loro competenze sulle leghe di alluminio e sviluppare una presenza proattiva sul mercato.
Grazie alla nostra tecnologia e alle nostre conoscenze, siamo in grado di cogliere la gran parte delle opportunità che ci sono offerte: in tal modo, non siamo costretti a sposare la moda del ribasso dei prezzi. L’abbattimento dei costi l’abbiamo ottenuto dotandoci di impiantistica dell’ultima generazione: i macchinari più datati presenti nella fonderia non superano i 15 anni”.

I progetti per il breve-medio termine

“Anche quest’anno parteciperemo ad Aluminium, la più importante manifestazione mondiale del settore, che si terrà a Düsseldorf dal 29 novembre al 1 dicembre: saremo presenti con un grande stand di 144 m2 e con tutti i nostri agenti a livello mondiale. Per questo appuntamento stiamo preparando nuovi cataloghi e nuovi video.

Pressa di estrusione inversa da 5500 tonnellate

Pressa di estrusione inversa da 5500 tonnellate

Le fiere principali, che sono sempre più visitate anche da operatori provenienti dai mercati lontani del Far East e delle Americhe, rappresentano tuttora un’occasione per nuovi contatti. Anche questa volta prevedo che saranno tre giorni molto intensi.
Attualmente disponiamo di una divisione commerciale molto orientata ai viaggi all’estero e di una rete vendita consolidata nel mondo. Questo staff si avvale della presenza di agenti presso i mercati più importanti e di distributori operanti anche nei paesi emergenti interessati ai nostri prodotti: la società è pronta per affrontare sempre più efficacemente la globalizzazione. Oggi l’Italia rappresenta circa il 25% del giro d’affari; la quota rimanente, ancora in crescita, deriva dall’esportazione”.

“Politica energetica o niente dazi”

“In Europa attualmente opera un numero molto ridotto di produttori di alluminio puro: il processo produttivo, dalla bauxite all’allumina ai pani di alluminio, prevede infatti costi energetici molto elevati. I pochi produttori, inoltre, non dispongono delle potenzialità sufficienti per coprire il fabbisogno delle applicazioni nell’estrusione, nella laminazione e nei diversi semilavorati. Uno studio dell’Università Luiss ha evidenziato come la produzione europea soddisfi solo circa il 45% del fabbisogno interno; si impone pertanto l’importazione del restante 55%. La Comunità Europea ha recentemente affrontato il tema dei dazi di importazione dell’alluminio puro, che attualmente ammontano al 3%, per confermare il loro mantenimento, piuttosto che definire il loro innalzamento o abbattimento. Poiché oltre il 50% dell’alluminio dev’essere importato, la richiesta di noi produttori del downstream, ovvero dai semilavorati al prodotto finito, è stata quella di eliminare completamente i dazi, almeno finché non si riuscirà ad abbassare sensibilmente i costi energetici. Saremmo favorevoli, infatti, a riaprire i siti produttivi, ma tuttora manca in Europa una politica energetica che renda praticabile questa scelta.nuova-immagine-1
Qualche settimana fa la CE ha ribadito la volontà di mantenere i dazi, ma ci auguriamo che si tratti di una situazione che possa essere modificata rapidamente.
Eural Gnutti, come gli altri autorevoli esponenti del settore, non intende “mollare la presa”, anche impegnandosi a sensibilizzare altri operatori coinvolti nella stessa problematica”.